Bersani contro il Pd 'scilipotiano': non siamo un porto di mare
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Bersani contro il Pd 'scilipotiano': non siamo un porto di mare

L'ex segretario del Pd, ha fatto riferimento al caso del tesseramento siciliano, dove sembra che stiano aderendo al partito in massa i cuffariani.

Pier Luigi Bersani
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5 Febbraio 2016 - 15.28


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“Non siamo un porto dove può sbarcare chiunque”. Lo ha detto l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, facendo riferimento al caso del tesseramento siciliano, dove sembra che stiano aderendo al partito in massa i cuffariani. “Chiediamo atti politici e organizzativi”, ha detto Bersani al termine di un convegno organizzato da Nens di Vincenzo Visco, spiegando che con le sue dichiarazioni “ho voluto in modo brusco lanciare una sveglia perché il Pd non è un partito di potere buono per tutti gli usi”.Sottolineando che “noi siamo un partito di governo, di centrosinistra, di cambiamento con un nostro profilo. Non siamo un porto dove può sbarcare chiunque”.

“Noi dobbiamo mettere un alt e stoppare con forza quella roba lì, perché se nel Pd entra gente che non c’entra nulla con la nostra storia, il Pd diventa un’altra cosa. E allora io non so più se ci voglio stare”.

Rossi con Bersani. Cuffaro è stato in carcere per 7 anni per affiancamento e supporto alla mafia. Se fosse vero che i suoi adepti stanno entrando nel Pd è bene bloccare il tesseramento, e fare tutte le verifiche che vanno fatte”. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento rispetto alla posizione espressa da Pierluigi Bersani in merito al possibile ingresso nel Pd di esponenti politici vicini all’ex presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro. Per Rossi “bisogna stare attenti a una cosa, noi che non siamo renziani ma mi rivolgo anche agli altri, ovvero a non considerare tutto un’ultima spiaggia. Infiltrazioni ce ne sono state anche in altri periodi e questo è un tema serio. Ho apprezzato Raciti che ha bloccato il tesseramento. Quindi, se ne occupi con grande rigore e con grande serietà il partito”. “Così come il partito della nazione – ha aggiunto -, io lancio di nuovo uno warning: anche D’Alema costruì una maggioranza in Parlamento stabile, aperta verso il centrodestra. Ricordate Cossiga? Sono errori”. Rossi ha poi detto: “Dico a Renzi, attenzione perché può essere davvero una cosa che ci fa perdere a sinistra, apre praterie per il populismo per forze che non hanno a cuore i problemi del Paese e soprattutto dei ceti popolari”. “Ci sono modi diversi di dire anche le stesse cose, io le dico a modo mio”, ha concluso.

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