Inchiesta sul petrolio: i magistrati hanno interrogato il ministro Boschi
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Inchiesta sul petrolio: i magistrati hanno interrogato il ministro Boschi

Il ministro per i rapporti con il Parlamento è stata sentita come persona informata sui fatti, in relazione all'emendamento inserito nella legge di stabilità.<br>

Il ministro Boschi
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4 Aprile 2016 - 18.20


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E’ durata poco meno di due ore l’audizione del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, sentita dai magistrati della Procura di Potenza.
All’interrogatorio del ministro Boschi, oltre al procuratore Luigi Gay, e ai Pm Basentini e Triassi, hanno partecipato anche il magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, Elisabetta Pugliese e il dirigente della squadra mobile di Potenza, Carlo Pagano. Al centro dell’audizione del ministro, l’emendamento approvato in legge di stabilità che sbloccava interventi strutturali legati alle estrazioni petrolifere in Val d’Agri, nel potentino.

Renzi sull’interrogatorio alla Boschi. Nella direzione del Pd il premier Renzi parla dell’inchiesta di Potenza sulle estrazioni di petrolio. “Su Tempa Rossa – ha detto, tra l’altro il premier – si dice che il governo ha fatto attività di sblocco di un’opera privata che era stata individuata nel 1989. Credo che se si decide che un’opera va fatta nel 1989, c’era ancora il muro di Berlino, ventisette anni dopo lo scandalo non è l’emendamento approvato ma che per 27 anni sono state buttate via occasioni”.

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“Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi”, ogni quattro anni, “e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza”.

“La diversità profonda dagli altri – ha detto Renzi – è che loro parlavano di legittimo impedimento, io dico interrogatemi, gli altri parlavano di prescrizione io chiedo sentenze e dico di fare i processi, ma veloci. Noi non siamo uguali agli altri: sia stampato in testa a chiunque abbia dubbi. Noi non siamo quelli del legittimo impedimento, ma chiediamo che si facciano le sentenze sul serio, veloci”.

Intanto al termine di una camera di consiglio durata circa quattro ore, il Tribunale di Potenza ha condannato a pena comprese fra due e sette anni di reclusione gli ex vertici della Total e alcuni imprenditori e amministratori. La vicenda – diversa dalle indagini attualmente in corso – si riferisce ai lavori per la costruzione del centro oli di “Tempa rossa”, fra Corleto Perticara (Potenza) e Gorgoglione (Matera). L’inchiesta, coordinata dall’allora pm di Potenza Henry John Woodcock, risale al 2008.

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Di Battista, sul blog di Beppe Grillo, attacca il ministro e la sfida in tv. “Il padre vicepresidente di Banca Etruria. Il fratello appena laureato immediatamente assunto dalla Cmc (un colosso tra le cooperative rosse). Lei che firma leggi che sbloccano pozzi petroliferi per una multinazionale francese la quale poi affida alcuni lavori al fidanzato della sua collega ministro. Sempre lei che fa la riforma costituzionale con Verdini, uomo di Berlusconi, condannato per corruzione, sotto processo per bancarotta fraudolenta (stesso reato contestato al babbo) e vicino agli ambienti della massoneria toscana. La Boschi e i poteri forti #BoschiFacceRide”. “Succede tutto questo ma Maria “Etruria” Boschi dice che attaccano il governo perché loro sono contro i poteri forti. Altissima comicità da parte del ministro. Io ho chiesto alla Boschi un confronto Tv. Magari a Ballarò domani sera. Vediamo se avrà il coraggio di dire queste scemenze in diretta davanti agli italiani”, attacca Di Battista.


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