De magistris al momento si attesta al 42,2%. Lettieri al 24& e la Pd Valente al 21,4%: dopo Milano altra tegola sul PD.
A distanza di cinque anni sembra ripetersi la sfida tra Luigi de Magistris e Gianni Lettieri, proprio come nel 2011, anche se allora Lettieri passò il primo turno turno con 53mila voti di vantaggio su de Magistris, salvo poi essere sconfitto al ballottaggio. Nelle precedenti comunali, però, aveva votato il 60,32%. Quest’anno alle urne solo un napoletano su due: astensionismo record.
Con un affluenza ai seggi del 54,14 per cento, si chiudono le Comunali. Il sindaco uscente Luigi de Magistris vince, ma non riesce a conquistare la vittoria al primo turno. E’ ballottaggio. Il candidato civico, appoggiato da Fi, Gianni Lettieri, è in vantaggio rispetto alla canddata del Pd, Valeria Valente, per una seconda chance alle urne il 19 giugno.
Bologna. Non brillante a Bologna il risultato per il sindaco uscente Virginio Merola, che perde molti punti rispetto a 5 anni fa ed è costretto al ballottaggio con la candidata del centrodestra Lucia Bergonzoni. Virginio Merola in testa con il 39,5%. Seguono Lucia Borgonzoni con 22,2 e Massimo Bugani con 16,6%.
Torino. Per la prima volta dopo 15 anni andrà a un ballottaggio: Piero Fassino si ferma al 40% e sfiderà la sorpresa 5 Stelle Chiara Appendino. La Appendino supera il 30% e il M5s conquista il posto di primo partito in città, battendo di un punto il Pd.
“La nostra valutazione è che il voto riflette la situazione di crisi sociale che in questi anni si è sentita in Europa, Italia e nelle grandi città. Una crisi sociale che si riflette anche nella minore partecipazione al voto”, dice il sindaco Piero Fassino ad un terzo dei voti scrutinati, quando il suo distacco dalla sfidante pentastellata Chiara Appendino è di circa 10 punti. Che sembrano tanti, ma il quadro che si sta componendo per arrivare al ballottaggio è complesso. La sua dichiarazione è breve: “Siamo saldamente in testa, dieci punti di vantaggio, da questo 40 per cento partiamo, ci rivolgeremo ai torinesi e chiederemo un voto per Torino. Un voto per scegliere chi deve guidare la città, né per cambiare il governo né per cambiare gli equilibri parlamentari. Chiederemo un voto per torino, per non interrompere il percorso di innovazione, che ha permesso di contrastare la crisi. Vediamo come prosegue lo scrutinio. Se confermati i dati ad un terzo guardiamo con fiducia al ballottaggio”.
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