Boldrini risponde al Salvini: i discorsi di odio fomentano azioni criminali
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Boldrini risponde al Salvini: i discorsi di odio fomentano azioni criminali

Alle polemiche la presidente della Camera cita la lettera mandata a Corbyn in merito alla morte di Jo Cox

Laura Boldrini
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18 Giugno 2016 - 18.24


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Laura Boldrini ha scelto di non replicare direttamente alla provocazione e speculazione che ha lanciato Matteo Salvini commentando il caso di violenza sessuale nei confronti di una trentenne ad Arezzo. La Presidente della Camera ha preferito, invece, replicare con la lettera che lei stessa ha inviato a Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista, “nel ricordo di Jo Cox, avendo ancora in mente il commovente appello di suo marito contro l’odio che troppo spesso, come è evidente anche da noi, sta inquinando il dibattito politico”.

In merito al caso di stupro in casolare di Arezzo, il leader della Lega ha attaccato direttamente Laura Boldrini: “Tre ‘risorsè boldriniane da castrare, chimicamente. Forse dovevo nascondere la notizia, sennò mi dicono ‘sciacallo’…”. Purtroppo, è esattamente un commento da sciacallo quello scritto da Salvini sulla sua pagina Facebook.

La lettera di Laura Boldrini: “Restiamo uniti contro l’odio”

Caro Jeremy,

la Camera dei deputati italiana è profondamente scossa dalla notizia dell’atroce assassinio dell’On. Jo Cox, una donna straordinaria impegnata a fondo nella lotta all’ingiustizia. I parlamentari di tutta Europa hanno perso una collega che si batteva con passione e senza tregua per la pace e i diritti umani, nonché per la causa dei rifugiati e dei migranti.

Sono vicina con i miei pensieri ai familiari di Jo Cox. Ed esprimo il mio sostegno all’appello di Brendan Cox a combattere uniti l’odio che l’ha uccisa. Jo Cox ha lottato tutta la vita per una società aperta, in un periodo in cui l’odio si diffonde, anche attraverso la rete. La sua morte ci mostra come alle minacce e ai discorsi di odio nella sfera pubblica e sui social media possano talvolta seguire azioni criminali.

L’atto efferato del suo assassino ha voluto spegnere la voce forte di Jo Cox proprio durante uno degli incontri periodici nel suo collegio. Chi lo ha fatto dunque mirava anche a scardinare principi fondamentali della democrazia, quali la volontà di dar voce ai cittadini ed il confronto con essi, nonché il dibattito libero e aperto sulle questioni decisive del nostro tempo.

I partiti di tutti gli orientamenti debbono essere compatti nel condannare quello che può essere definito come un atto di terrorismo.

Caro Jeremy, ti prego di accettare le mie condoglianze e quelle dell’intera Camera dei deputati.

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