Malagò in allarme: Raggi ci dica che vuole fare con le Olimpiadi
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Malagò in allarme: Raggi ci dica che vuole fare con le Olimpiadi

Il presidente del Coni preoccupato, chiede alla nuova sindaca una parola chiara. Subito.

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21 Giugno 2016 - 15.25


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Tra i primi temi all’ordine del giorno per la nuova sindaca di Roma, due sono scottanti e simbolici per capire se sarà capace di sfidare in un colpo solo i cosiddetti poteri forti, e la massa ispirata dalle truppe cammellate mediatiche che è pronta a ululare in difesa delle Olimpiadi di Roma e dell’altro affarone di cementificazione, lo stadio della Roma a Tor di Valle.
A proposito di Olimpiadi, ecco il parare di un pezzo da novanta, il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Il nuovo interlocutore al Comune di Roma non cambia i nostri piani. Chiedete a lei che cosa ha intenzione di fare, io faccio solo un invito a essere leali e a collaborare. Il nostro unico interesse è sostenere la candidatura. Il nuovo sindaco è venuto a trovarmi al Coni prima delle elezioni, c’è stato un incontro di quasi due ore. A noi non sembra che ci sia stato un no netto e riteniamo che non ci debba essere perché è una procedura partita da 3 anni. Per portare avanti una candidatura olimpica servono sostanzialmente tre istituzioni: la città, e quindi il sindaco, il Comitato olimpico e il Governo che dà delle garanzie. Vorrei dire a tutti che queste condizioni ci sono già tutte, sono già state tutte deliberate, già formalizzate. Se viene meno una di quelle tre condizioni la candidatura lascia il tempo che trova perché saremmo oggettivamente troppo deboli rispetto a quelli che sono i requisiti del Cio. Ma tali condizioni ci sono già. Per cui, eventualmente, o al Coni, o al Governo, o al Comune qualcuno deve dire che le vuole cambiare”.

Quindi il primo passo è di Malagò: Roma 2024 s’ha da fare. Quale sarà la risposta di Raggi? Alcuni osservatori parlando della nuova linea politica più istituzionale del movimento grillino, pensano che prenderà tempo. Altri che tanto la candidatura di Roma cadrà presto.

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