Minoranza dem: se non convinti non votiamo più la fiducia
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Minoranza dem: se non convinti non votiamo più la fiducia

La minoranza del Pd passa al contrattacco e chiede a Renzi un cambio di rotta.

Roberto Speranza, minoranza dem
Roberto Speranza, minoranza dem
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23 Giugno 2016 - 21.15


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Dopo l’esito dei ballottaggi la miniranda del Partito democratico passa al contrattacco in vista della direzione dem prevista per domani, 24 giugno 2016. Sinistra Riformista ha chiesto che il governo riveda l’Italicum e ha minacciato che potrebbe anche non votare più la fiducia al governo, se non convinta soprattutto quando in Parlamento saranno discusse le questioni sociali. A replicare alle minacce della minoranza, sono i vertici del Pd, tramite il vicesegretario Lorenzo Guerini, che ha commentato la decisione di Sinistra Riformista, dicendo che “non votare la fiducia sarebbe negare il partito”.

Speranza: non votiamo più fiducia se non convinti, chiediamo un svolta di governo. “La svolta che chiediamo oggi è una svolta nell’azione di governo. Non sto parlando di ministeri e poltrone né tantomeno di posti in segreteria, quelli li avevamo, anche importanti e vi abbiamo rinunciato per difendere le nostre idee. Sto parlando delle linea politica di fondo se vogliamo evitare che l’Italia superi le gravissime fratture sociali che la caratterizzano. Non siamo più disponibili: si deve invertire la rotta e sulle questioni sociali non c’è voto di fiducia che tenga”. Lo ha detto Roberto Speranza, della minoranza Pd. “In questi mesi – ha sottolineato Speranza – abbiamo spesso votato cose che non ci convincevano, ad esempio per togliere la tassa sulla casa in maniera indistinta, anche ai miliardari. Non siamo più disponibili a sostenere provvedimenti che aggravano le fratture sociali, perché così consegneremo il Paese alle destre e ai Cinque stelle”. Poi il rappresentante della minoranza Dem è passato all’attacco: “Queste elezioni hanno rappresentato il funerale del partito della nazione, che è stato tentato follemente in comuni importanti. Che angoscia e che rabbia vederci alleati a Napoli con chi tutti i giorni insultava Saviano. Abbiamo visto i risultati e visto che solo il centrosinistra largo, aperto e che non si chiude riesce a vincere. Basta con alleanze improprie e con tentativi di sfondamento a destra: il Pd torni con coraggio a fare il cardine di un nuovo centrosinistra aperto al civismo”.

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Guerini: non votare la fiducia sarebbe un errore. A Speranza ha risposto il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: “Una cosa è invitare alla ricerca della massima sintesi possibile su alcuni provvedimenti, fatto del resto che è un’abitudine in un partito come il Pd. Altra è evocare l’ipotesi di non votare la fiducia al governo. Sarebbe un fatto grave e la negazione del significato stesso di essere un partito”.

Cuperlo: serve un grande partito a sinistra, non una confederazione. Cuperlo a proposito delle parole di Speranza ha commentato: “Io penso che un grande partito debba discutere e avere delle proposte che siano sintesi della discussione. Ho inteso il passaggio della relazione di Roberto in questo senso. Credo sia questo il punto di questo passaggio: ancorare fortemente il Pd alla sua missione che è di essere architrave della sinistra. Serve un grande partito a sinistra e non una confederazione”.

Errani: non voglio sabotare il Pd. “Il voto così negativo non può non aprire una pagina nuova del Pd e della discussione dentro il Pd. Ha fatto bene Renzi a dire: la segreteria no. Non si fa il gioco con le figurine Panini, sono sciocchezze: c’è il tema politico di collocazione del Pd nella crisi sociale ancora pesante del Paese. Se il Pd non capisce questo voto andremo a sbattere”. Lo ha detto Vasco Errani, all’assemblea di minoranza Pd. Dopo l’esito del voto si era fatto il suo nome per la segreteria del Partito Democratico. “Non voglio sabotare il Pd, lo voglio rilanciare”, ha detto Errani.

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