Il direttorio M5s ridisegna la giunta. Raggi dice no
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Il direttorio M5s ridisegna la giunta. Raggi dice no

Direttorio M5S chiede la "testa" di Paola Muraro ma anche di Romeo, Marra e De Dominicis. La sindaca resiste.

La sindaca di Roma
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6 Settembre 2016 - 16.51


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#RAGGIrati dalla Raggi e irati con la Raggi. Sul web circola un’hashtag che rende bene il clima che aleggia sul Campidoglio e che inchioda il M5s al suo slogan ‘Onestà’. O meglio, alla sua retorica dell’onestà. Mentre Di Maio diserta la prima di Politics e Di Battista annulla il tour il cielo continua ad essere nero sopra Roma. Dopo le dimissioni di serie di Raineri, Minenna e vertici Atac e Ama, adesso la tegola della Muraro indagata. Non solo. Della Muraro e della Raggi che sapevano tutto ma non hanno fatto trapelare nulla. Alla faccia della trasparenza. 

Così alla fine di una giornata di vertici il direttorio M5S preme su Raggi: via Marra e Romeo, ma anche Muraro e De Dominicis. Ma La Raggi non sembra voler cedere. 

Raggi assediata. Vertici in Campidoglio. E negli uffici di Montecitorio.  Giornata di incontri a palazzo Senatorio tra il sindaco Virginia Raggi, alcuni suoi collaboratori e i consiglieri di maggioranza. Si respira aria pesante nel Palazzo Pretorio mentre emerge sempre più una sorta di sindrome da accerchiamento in questi momenti di difficoltà. Vertici e colloqui che hanno visto oggi in Campidoglio riunirsi i Consiglieri comunali del Movimento mentre si sarebbe tenuto, nel pomeriggio, un incontro con gli assessori capitolini. La partita, in realtà, si sta giocando non solo su uno dei colli di Roma ma nei vicini palazzi della Camera dove, per l’intera giornata, si è riunito il direttorio del Movimento 5 Stelle. Naturalmente il tema è sempre più legato a quelle che vengono ormai bollate come le “bugie” sia della sindaca Raggi, sia dell’assessora Muraro sempre più traballante.

Campidoglio commissariato dal direttorio? In serata la linea adottata dal M5s sul caso Roma sembra più chiara: via il vicecapo di gabinetto Raffaele Marra e il capo della segreteria politica Salvatore Romeo, oltre a un passo indietro di Paola Muraro dall’assessorato all’Ambiente e di Raffaele De Dominicis, responsabile in pectore del Bilancio del Campidoglio. Sono le richieste avanzate dal Direttorio su input di Beppe Grillo a Virginia Raggi. E la sindaca potrebbe accettarle.

Raggi non sembra voler cedere. La sindaca di Roma Virginia Raggi non ha intenzione di revocare gli assessori Paola Muraro e Raffaele De Dominicis dal loro mandato. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari secondo le quali su Muraro Raggi segue la linea già indicata ieri, quella di aspettare le carte. Per Raffaele Marra la Raggi avrebbe intenzione, sempre per le stesse fonti, di escluderlo dal gabinetto mentre per Romeo si andrebbe verso un taglio di stipendio.

 

Paola Muraro è indagata dal 21 aprile 2016. E lei ne era a conoscenza fin dal 18 luglio. Adesso, resta un gioco di rimpalli tra Campidoglio, Mini direttorio e direttorio su chi sapeva e chi no. La raggi lo avrebbe fatto sapere al mini direttorio, ma non alla stampa. Altri dicono che Di Maio sapeva. Ma lui nega. Tutto smentito. Insomma: il solito tutti contro tutti. Intanto tra vertici e controvertici è sempre più a rischio la posizione dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro. 

Grillo. “Il M5S ce la farà, basta ripartire col piede giusto”.  Beppe Grillo si fa #coRAGGIo attraverso poche parole fatte filtrare dai parlamentari riuniti a Montecitorio alla ricerca di una soluzione. Un semplice messaggio per tentare di blindare la Raggi quando il caso Roma è deflagrato e sfuggito di mano, col Movimento nell’occhio del ciclone. Dopo che per l’intera mattinata, coi militanti in subbuglio sui social, il blog di Grillo aveva tentato di dirottare l’attenzione con un nuovo post anti Euro. Invano.

Direttorio & co: la giornata. Il  vicepresidente della Camera e frontman del partito, Luigi Di Maio, in extremis dà forfait alla prima puntata di Politics, il nuovo format di Raitre.  Di più. Alessandro Di Battista, componente anche lui del direttorio, annuncia via Facebook di dover rinunciare alla tappa di Ischia del suo tour in scooter: “Ci sono problemi a Roma ed è meglio tornare”. Sembra essere invece un invito ad abbandonare al suo destino l’assessora Muraro e un appello al sindaco Raggi affinché giochi più in squadra, il post Facebook della deputata Roberta Lombardi: “Ammettere gli errori, chiedere scusa, mandare via chi con il M5S non c’entra nulla e mai c’entrerà nulla, fare gruppo perchè la sfida è titanica e da soli non si può nulla e concentrarsi solo ed esclusivamente sul rilancio di Roma. Solo questo”.

“Risolveremo tutto in quattro e quattr’otto” taglia corto il deputato Danilo Toninelli mentre raggiunge i colleghi Stefano Vignaroli, Carla Ruocco e Paola Taverna. Mentre in una nota il neo assessore ed ex procuratore della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, annuncia che andrà avanti, definendo “strumentale e grottesca” la polemica sul ruolo avuto dall’avvocato Sammarco nella sua recente nomina. Il Movimento resta un vulcano in ebollizione e il caso Muraro è tutt’altro che chiuso.  

 

LEGGI: Il giorno della grande fuga, tutti i nodi irrisolti di Raggi 

Da Muraro dossier di mille pagine. Vuole essere sentita. Troppo tardi? Forse si. Di certo c’è che la Muraro sapeva, come confermato dalla consulenza richiesta in via confidenzale alla Raineri. E sapeva già a luglio quando tutti, fino a qualche giorno fa, le chiedevano il conto. Invece. Solo ieri la Muraro ha consegnato alla commissione Ecomafie un faldone di circa mille pagine. Si tratta di materiale che presto sarà all’attenzione anche dei pm della Procura di Roma che indagano sul business dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale. La Muraro, che per 12 anni è stata consulente, avrebbe fornito in particolare documentazione in relazione al periodo compreso tra il 2013 e il 2015.

Paola Muraro risulta indagata da aprile. E del fascicolo aperto sull’assessore all’Ambiente del Comune di Roma sapevano sia la sindaca Virginia Raggi sia il direttorio del M5S. Sono diverse, imprevedibili e contrastanti le notizie che emergono dall’audizione di Raggi e Muraro in commissione Rifiuti. Contrastanti soprattutto con il direttorio e mini-direttorio. Un’audizione fiume in cui, al di là della gestione dei rifiuti della Capitale, è la figura di Muraro a finire nel mirino dei componenti. E nella quale Raggi afferma, quasi a sorpresa, che dell’indagine sull’assessore aveva informato i vertici pentastellati. Parole di certo in controtendenza con quanto emerge dal Direttorio, secondo cui del caso Muraro non si era a conoscenza, e che rischiano di portare ad uno scontro frontale tra la prima cittadina di Roma e i vertici del M5S. Direttorio che, sul caos in Campidoglio, da giorni appare andare in ordine sparso a testimonianza del fatto che, come osserva anche qualche pentastellato, a Roma si stia giocando da tempo la grande partita delle correnti interne.

La Muraro ha consegnato alla commissione Ecomafie un lungo dossier di mille pagine e il suo avvocato ha fatto sapere che vuole essere sentita dai pm.

L’avvocato della Muraro. “Ho incontrato i titolari dell’ indagine che vede coinvolta l’assessore Muraro a cui ho ribadito la piena disponibilità ad un interrogatorio per chiarire tutti i punti di questa vicenda”. Così l’avvocato Salvatore Sciullo lasciando gli uffici di piazzale Clodio dove ha incontrato Alberto Galanti, titolare dell’indagine sui rifiuti in cui la Muraro è accusata della violazione di norme ambientali. I magistrati, prima di procedere con eventuali convocazioni, attendono la trascrizione dell’audizione in Ecomafie.

L’audizione. È iniziata ieri alle 17.20. La sindaca Raggi incalzata dalle domande ha ammesso di aver saputo che ci fosse un fascicolo aperto a nome di Muraro dalla fine di luglio, anzi “dal giorno successivo, probabilmente il 19 luglio”: “Ma si tratta di una contestazione generica e non c’è ancora alcun avviso di garanzia e soprattutto abbiamo fatto questa valutazione in una riunione dove era presente anche l’ex capo di gabinetto che ci ha confortato dicendoci che era tutto troppo generico per sapere di cosa si stava parlando. Non appena si saprà qualcosa di più preciso si prenderanno provvedimenti. Le carte sono state chieste alla procura dall’assessora e dal suo legale”.

La richiesta formale. “Informo la commissione di aver inoltrato oggi alla procura di Roma” ha detto il presidente “una richiesta formale per conoscere se Paola Muraro sia persona sottoposta ad indagini. La procura ci ha risposto che si procede nei suoi confronti per il seguente reato: art. 256 comma 4, legge 152/2006. Muraro è stata iscritta nel registro degli indagati il 21/4/2016. Non sussiste segreto investigativo visto che il 18/7/2016 è stato rilasciato a Muraro il certificato attestante l’iscrizione e che la stessa ha nominato difensore l’avvocato Salvatore Sciullo”.
I due faldoni. E ciononostante l’avvocato Sciullo ha detto che: “Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria. Ma siamo a disposizione della magistratura – prosegue l’avvocato – e siamo pronti a consegnare ai pm i due faldoni che la Muraro presenterà in commissione Ecomafie”.

Dossier. E infatti la procura di Roma è intenzionata ad acquisire l’intervento dell’assessora Muraro. Il pm Alberto Galanti chiederà di allegare al fascicolo di indagine anche l’ampio dossier che Muraro ha annunciato di voler depositare. Riguardo all’intervento di Muraro in commissione, l’avvocato Sciullo precisa che: “Comincia l’operazione verità. L’assessora è intenzionata una volta per tutte a fare chiarezza su questa vicenda e non a parlare di cose prive di riscontro”.

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