Arriva Raggi, il capo Grillo schiera il tridente Di Maio-Dibba-Casaleggio
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Arriva Raggi, il capo Grillo schiera il tridente Di Maio-Dibba-Casaleggio

Beppe Grillo: 'Farò il capo politico'. Davide Casaleggio invoca l'unità nel Movimento.

I pentastellati a Palermo
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25 Settembre 2016 - 12.25


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Dopo aver rinviato di un giorno la sua partenza per recarsi a Ponte Milvio sul luogo del crollo della palazzina romana, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, è arrivata a Palermo per la Festa 5 Stelle. Prima tappa l’albergo del capoluogo siciliano, dove alloggiano Beppe Grillo e Davide Casaleggio, nel quale è entrata senza rilasciare dichiarazioni.

La fase due. Il nuovo M5s 2.0, quello che aprirà alla cosidetta “fase due”, vede il suo futuro in un ritorno alle origini. Con Beppe Grillo che si riprende in mano lo scettro pentastellato ma vuole porte aperte al nuovo che avanza. ‘Fase 2 vuol dire che parlo di una seconda generazione, parlo dei giovani che si avvicinano adesso e devono capire cosa è il Movimento’ ha dichiarato l’ex comico.Un nuovo che non può però prescindere da quella compattezza mancata nei giorni del caos romani e che Davide Casaleggio, al suo ‘esordio’ davanti alla platea degli attivisti, invoca con fermezza. ‘Restiamo uniti, solo uniti realizzeremo un sogno che era di mio padre e che oggi è di milioni di persone’. 

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La nuova linea. Nel pomeriggio è Grillo a dettare la linea che risente delle forti tensioni interne. ‘Se devo fare il capo politico lo farò. Io ci sono a tempo pieno. Io voglio stare con il M5S fino alle elezioni e vincerle’, annuncia, confermando le impressioni che lo vedevano tornato alla guida, Grillo che ammette anche ‘gli sbagli che abbiamo fatto’, ma è certo che gli italiani delle beghe interne del M5s ‘se ne strasbattono’. Non nega rivalità nel Direttorio: ‘Forse sì, ma è normale, del resto la tv è immagine, c’è quello che funziona di più o quello che funziona meno’. Tanto più che i parlamentari li ho visti ‘un po’ stanchi, ma è normale’, aggiunge, non annunciando ancora nulla sulla cessione del simbolo, che ora resta saldo nelle sue mani. Ma, a sorpresa, ‘la settimana prossima uscirà un regolamento’. Non solo: in ‘tv andrà solo chi dovrà parlare di un tema, del nostro programma. Si va in tv sulla base dei programmi’.

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Beppe Grillo sul palco della festa nazionale del Movimeto 5 Stelle a Palermo

‘Partecipazione e codivisione’. Così come sul palco di Palermo dove i componenti del direttorio si sono alternati agli altri portavoce intervenendo sui temi di loro competenza. La fine nei fatti del direttorio la certifica anche Roberto Fico: ‘Il direttorio non è un organo politico del Movimento. Non esiste il direttorio, esistono persone che decidono per le loro competenze, esistono funzioni’. E insiste nella sua ‘crociata’ purista. ‘Dobbiamo restare ancorati a ciò che siamo. Dobbiamo rimanere fedeli a noi stessi’. Il Movimento, ripete, ‘è partecipazione e condivisione’ e ‘noi andiamo avanti su questa strada. Non esistono Vip o Big. Non esiste Fico o Di Maio, esistono persone che partecipano’.

Il Tridente. A Palermo irrompe Alessandro Di Battista che arriva trionfante sulla sua moto che lo ha portato a spopolare le piazze in giro per l’Italia con la sua campagna per il No alla riforma. Guadagnandosi i galloni sul campo. E la conclusione della serata se da un lato vede sul palco tutti gli esponenti 5 Stelle, dall’altro certifica l’emergere di un ‘tridente’: quello formato da Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Sono loro a chiudere la serata, ad essere presentati assieme come i paladini dell’onestà. A non avere, a differenza degli altri, confini tematici. ‘Siamo la prima forza del Paese e governiamo Roma’, è lo slogan di Di Maio secondo cui, con il No ai Giochi olimpici ‘abbiamo salvato dal dissesto Roma’.

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