Renzi: Berlusconi e D'Alema usano il referendum per ritornare in campo
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Renzi: Berlusconi e D'Alema usano il referendum per ritornare in campo

Il premier: "Niente fiducia sulla Riforma della Giustizia sarebbe un atto ostile contro i magistrati".

Matteo Renzi
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28 Settembre 2016 - 11.03


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“Berlusconi punta a fare un’operazione del tutto legittima che è quella di tornare in campo assieme a D’Alema e a tanti altri che utilizzano il referendum per questo, e per fare una bella Bicamerale”. Matteo Renzi lo ha detto ai microfoni di Rtl 102.5, rispondendo a una domanda sul Cavaliere. “Aspetterei sempre a giudicare Berlusconi come un uomo del passato. Non c’è dubbio che ha più vite di un gatto e questo gli fa onore” ha aggiunto il premier. E sul prossimo compleanno di Berlusconi, Renzi ha detto: “Gli auguro di tornare, anche col no a referendum insieme a D’Alema con cui ha vissuto la stagione delle Bicamerali, ma io sto dall’altra parte della barricata. Auguri dal profondo del cuore, così come a Bersani che compie gli anni lo stesso giorno, il 29 settembre”.

Quanto al referendum e le polemiche sulla data, “abbiamo scelto la prima data più lontana da Natale ma sufficiente per la campagna elettorale. Ma cosa cambia tra il 4 dicembre e il 27 novembre? Qualcuno guarda l’oroscopo per decidere come votare? La verità è che utilizzano tutti gli argomenti pur di non parlare del merito”. Per il premier Renzi “se si vota no ci teniamo il parlamento più costoso e numeroso del mondo”. E poi il premier ha mandato un messaggio ai grillini: “Non si utilizzi il referendum in nome del desiderio di buttar giù il governo. Si manda a casa per sempre la riforma, è un’occasione perduta. E’ più bello se si potesse votare nel merito e poi scegliere un front runner del centrodestra e dei 5 stelle, che, con Di Maio, credo non se la passi benissimo”. E sul no della Raggi alle Olimpiadi ha detto: “Non si diventa sindaco per aumentare i followers ma per cambiare le cose”.

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Riforma giustizia: in Aula non posso mettere la fiducia sarebbe contro i magistrati. Il ministro Andrea Orlando, in una recente intervista aveva paventato l’ipotesi che sulla riforma della Giustizia il governo avrebbe rischiato grosso, addirittura di andare a casa. Sull’argomento è intervenuto oggi il premier Matteo Renzi, spiegando che le considerazioni fatte dal ministro sono “cose di buon senso, visto che tutti sappiamo che il governo rischia sempre al Senato”, che “tendenzialmente mi sentirei di escludere la fiducia” sul pachetto fiducia in discussione al Senato, perché si tratterebbe, in sostanza, di un atto ostile nei confronti dell’Anm. “La questione – ha spiegato il presidente del Consiglio dai microfoni di Rtl 102,5 – è semplice: abbiamo fatto regole che considero buone. Ma a mettere la fiducia in presenza del capo dei giudici, il dottor Davigo (che ha detto anche cose pesanti su di me ma che ho il dovere di ascoltare), che le ritiene inutili e dannose ci penso due o tre volte”. Dunque, ha sintetizzato Renzi, “si va in Aula e lì si vedrà” mentre il ricorso alla fiducia “è tendenzialmente escluso”.

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