Raggi, bufera continua: si dimette anche il ragioniere generale
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Raggi, bufera continua: si dimette anche il ragioniere generale

Fermante: troppo isolato, manca un indirizzo politico Oggi la mozione che chiede formalmente a Virginia Raggi di ritirare la candidatura per Roma 2024.

Virginia Raggi
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29 Settembre 2016 - 10.31


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Giornata campale di caos e incertezza in Campidoglio. L’ennesima. Il ragioniere generale Stefano Fermante ha rimesso il mandato nelle mani della sindaca.

Nomine. A due giorni dal il rifiuto di Salvatore Tutino a ricoprire il ruolo di assessore al bilancio di Roma, resta aperta la partita delle nomine. A quasi un mese dall’addio di Marcello Minenna, alla Capitale manca ancora un assessore al bilancio e la sindaca ha riassunto le deleghe, fino all’altroieri formalmente ancora in capo al magistrato Raffaele De Dominicis. “In settimana arriveranno i nomi degli assessori2 ai conti e alle partecipate, promette Raggi. Anche se la sindaca rompe gli indugi e firma l’ordinanza per avocare a sé la responsabilità sia di Bilancio e Patrimonio, sia delle Partecipate, prima riunite in un’unica delega e adesso spacchettate. Segno che la scelta dei nuovi assessori, a dispetto delle rassicurazioni sparse da Raggi a piene mani (“I nomi arriveranno in settimana”, ha giurato in mattinata) potrebbe essere più lontana del previsto. “

E in giunta cominciano a serpeggiare i primi timori sulle scadenze di bilancio. E la sindaca perde pezzi: Stefano Fermante, Ragioniere generale del comune di Roma, ha rimesso il mandato e ha consegnato una relazione da cui emerge una città sull’orlo del default.

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La scelta di Fermante. Allegando una relazione di 20 pagine che restituisce la foto di una città sull’orlo del default. Una scelta, ha raccontato Fermante, meditata a lungo. Ma protocollata solo ieri, quando Virginia Raggi ha finalmente deciso di revocare l’ex procuratore della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis: incaricato alle finanze capitoline il 7 settembre, licenziato 24 ore dopo con un post su Facebook, ma mai ufficialmente ritirato. Almeno fino a lunedì: giorno del gran rifiuto opposto dall’ultimo dei prescelti, il giudice contabile Salvatore Tutino, finito stritolato “nella guerra per bande” che infuria nel M5s.

Olimpiadi. A Roma è la giornata decisiva per le Olimpiadi del 2024. L’Aula Giulio Cesare vota la mozione che chiede formalmente a Virginia Raggi di ritirare la candidatura di Roma adottando gli atti necessari. La sindaca non è presente all’avvio della assemblea capitolina straordinaria. In Aula Giulio Cesare è presente invece la coordinatrice del Comitato Roma 2024 Diana Bianchedi  

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Per il ritiro è pronta anche la mozione di Stefano Fassina per Sinistra per Roma. Il resto delle opposizioni a Palazzo Senatorio, con una lettera inviata dal capogruppo della lista Marchini Alessandro Onorato ma sottoscritta anche dagli altri gruppi, hanno invitato il Comitato Roma 2024. “Sono giorni che chiediamo, sia in maniera pubblica che privata, di poter approfondire il progetto prima di giudicarlo e spero che questa sia l’occasione”, dice Diana Biancheri. “Io penso che tutti vogliono sapere cosa non andava nel dossier – aggiunge – ho sentito parlare delle vecchie Olimpiadi e delle difficoltà, ma una parola sul dossier non l’ho sentita. E visto che noi abbiamo lavorato un anno su questo documento sarebbe utile capire dove abbiamo sbagliato”.  

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