Crocetta davanti all'Antimafia:"La prima minaccia mi arrivò d'Oltreoceano"
A rivelare un episodio fino ad ora sconosciuto è stato il presidente della Regione siciliana davanti alla commissione nazionale Antimafia presieduta da Rosy Bindi
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4 Ottobre 2016 - 19.51
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“Le prime minacce le ho ricevute appena mi sono insediato, sin dal 2012, quando mi passarono una telefonata dagli Stati Uniti e mi dissero che avrei fatto la fine di Piersanti Mattarella”. A rivelare un episodio fino ad ora sconosciuto è stato lo stesso Rosario Crocetta, il presidente della Regione Siciliana. Crocetta ha detto di questa minaccia d’Oltreoceano davanti alla commissione nazionale Antimafia presieduta da Rosy Bindi. “E’ stata una minaccia che arrivando dagli States mi è sembrata inquietante, ma che non penso possa provenire da fonti istituzionali”, ha aggiunto il Presidente siciliano. Questo, in risposta a una domanda sulla possibilità che le minacce potessero essere messe in relazione con la vicenda del Muos, il sistema di comunicazioni militari impiantato a Niscemi e gestito dal dipartimento della Difesa Usa. “Anche perché,poi il Muos l’ha risolto sostanzialmente la magistratura…” ha ricordato Crocetta.
In commissione Antimafia il Presidente della Regione Siciliana ha presentato “due dossier” sul clima e le minacce subite durante la sua esperienza a Palazzo d’Orleans: “Io sono una persona serena, sin da quando ero sindaco a Gela, nel 2003, ho ricevuto minacce, proiettili, lettere e altro, ma non me ne preoccupo. Ho voluto presentare due dossier perche’ rivelano il contesto e il clima in cui il mio governo si e’ dovuto confrontare sin dall’inizio. Quella arrivata dagli Usa non è stata l’unica minaccia, ne sono arrivate tante altre, telefonate anonime a proiettili ricevuti, fino ad arrivare alla più recente, la minaccia di essere ammazzato insieme ad Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi.
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