“O si cambia o se vogliono galleggiare ne trovano altri, si resta con i soliti”. Lo dice il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5. “Ma se qualcuno vuole fare strani pasticci il giorno dopo li fa senza di me. Se i cittadini dicono di No e vogliono un sistema che è quello decrepito che non funziona, io non posso essere quello che si mette d’accordo con gli altri partiti per fare un governo di scopo o un governicchio. Il governo tecnico l’abbiamo avuto più volte e sonno salite le tasse”.
“Io – ha ribadito – non sono disposto a stare ai giochini della vecchia politica. Io non ce la faccio a restare abbarbicato a una poltrona con il gusto di mantenere la poltrona. Io sto qui se posso cambiare le cose”.
Niente Armageddon. “Il 5 dicembre – ha evidenziato – non c’è l’invasione delle cavallette o l’Armageddon. Se vince il No, rimane tutto come adesso. Gli italiani non si devono far fregare dai politici, che cercano un pretesto per conservare i privilegi che hanno sempre avuto. Stanno cercando tanti pretesti per difendere i loro privilegi”.
“Ormai – ha evidenziato ancora il premier – mi sembra evidente che si fa comunque la legge elettorale nuova, in ogni caso. Non ci vedo niente di male nell’Italicum perché il ballottaggio mi sembra la cosa più giusta. In Parlamento uno vuole una cosa, uno l’altra, uno le preferenze, uno i collegi che sono una cosa meravigliosa. Ma sia che vinca il Sì, sia che vinca il No la legge va cambiata. Ormai è chiaro. E questo elimina anche il problema del combinato disposto con il referendum”.
Il premier rilancia la sfida di un faccia a faccia con Berlusconi e Grillo. “A quindici giorni dal voto, ribadisco che mi piacerebbe fare un confronto civile con Silvio Berlusconi e un confronto con Beppe Grillo, che sono i capi dei due partiti principali, insieme a quello che io rappresento. Possiamo farlo in radio, in tv: il problema non è dove farlo ma se accettano, ma mi piacerebbe un confronto civile, pacato”. “Grillo dice che vuole che io mi confronti con uno più giovane: sono disposto a farlo con il figlio di Casaleggio”, aggiunge.
Renzi risponde anche al Cav che lo ha definto l’unico leader in questo momento in politica. Perché Silvio Berlusconi ha detto che Matteo Renzi è l’unico leader? “Non lo so, per me la spiegazione ora è difficile da trovare. Con rispetto per Berlusconi, una volta mi definisce un pericoloso dittatore, un’altra volta un leader… Il fatto è che adesso c’è una riforma che anche gli elettori di Berlusconi, molti di quelli che in passato hanno votato Forza Italia, non possono non votare e fanno fatica a motivare un No che è dettato da antipatia per il governo in carica. Anche Berlusconi è d’accordo con la riforma ma poi ha tolto il sostegno dopo l’elezione di Mattarella”.
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