Di Maio: no ad un nuovo governo, elezioni subito dopo la Consulta
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Di Maio: no ad un nuovo governo, elezioni subito dopo la Consulta

Mentre Grillo vuole le elezioni subito con l'Italicum il premier in pectore: si aspetta la consulta e si va a votare.

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8 Dicembre 2016 - 18.23


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All’inizio l’Italicum era una legge fascista cit. blog delle stelle. Poi al voto subito con l’Italicum, sempre Grillo via web. In mezzo ci sono le dimissioni del governo Renzi e la vittoria del No al referendum. Oggi Di Maio vuole aspettare la consulta e calendarizzare una nuova legge elettorale. “Non serve un governo per fare una legge elettorale. Renzi si è dimesso: resta in carica per forza per gli affari correnti, il Parlamento mette in calendario la legge elettorale, si fa, si aspetta la sentenza della Consulta e si va a votare”. Lo ha detto Luigi Di Maio (M5s) la scorsa notte ai microfoni di SkyTg24. “Renzi non potrebbe fare danni perché potrebbe fare solo ordinaria amministrazione. Il nostro obiettivo è non mettere altri governi nelle piene disponibilità dei loro poteri”, aggiunge il vicepresidente della Camera.

Di Battista a Die Welt: “Vogliamo il referendum sull’euro”
Il Movimento 5 Stelle torna all’attacco sull’euro: “Vogliamo il referendum”. In un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, dal titolo “Salvate l’Europa dei popoli”, Alessandro Di Battista dice: “Euro ed Europa non sono la stessa cosa. Vogliamo semplicemente che gli italiani decidano sulla moneta”. Alla domanda se l’M5s abbia calcolato le conseguenze di un’uscita dell’Italia dall’euro, Di Battista ha risposto di “conoscere le conseguenze della sua introduzione, la caduta del potere d’acquisto, dei salari, della competitività industriale, del disfacimento sociale e della disoccupazione”. Illustrando la natura dei 5 stelle, l’esponente politico ha detto: “Non siamo un movimento antipolitico, né un partito di protesta”. Il sostegno “alle piccole e medie imprese” è, per l’esponente dei 5 stelle, la ricetta con cui ritrovare la crescita economica e, in concreto, Di Battista propone “diminuzione delle tasse, “banche pubbliche che permettano investimenti per queste imprese e il reddito di cittadinanza”.
   
   “Una seria lotta alla corruzione” permetterà di finanziare queste iniziative, ha aggiunto. L’intervista compare al fianco di quella all’ex leader dell’euroscettico Ukip Nigel Farage e si inserisce nel dibattito aperto dal quotidiano tedesco due giorni fa sul futuro dell’Europa. “I nemici dell’Europa sono i tecnocrati”, ha detto a proposito Di Battista, “noi vogliamo salvare l’Europa dei popoli perché questa non lo è”.
   
   “Il reddito deve diventare un diritto. Un italiano su due al sud è a rischio povertà. Negli ultimi mesi mi sono dedicato alla battaglia referendaria e, grazie al vostro contributo e alla vostra partecipazione, ce l’abbiamo fatta. Da ora in poi mi concentrerò sul reddito di cittadinanza perché questi numeri drammatici non sono accettabili. Presto tornerò in piazza”, scrive in un post su Facebook il deputato M5S Alessandro Di Battista che attacca: “il 28,7% degli italiani è a rischio povertà. Al sud si arriva al 46,4%. Eppure per i partiti politici il nemico da abbattere non è l’esclusione sociale ma il M5S. Nessuno di loro sta parlando di quale misura adottare per cancellare la povertà tuttavia tramano per scegliere la migliore legge elettorale per cancellare le possibilità di vedere il M5S al governo. Eccoli qui i “professionisti della politica”. Quelli che non possono permettersi di perdere la loro poltrona, il loro titolo da “onorevole””.

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