Raggi, se non facciamo lo stadio rischiamo una causa multi-milionaria
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Raggi, se non facciamo lo stadio rischiamo una causa multi-milionaria

La sindaca scrive sul blog di Grillo: abbiamo ereditato il progetto dal Pd che faceva gli interessi dei romani

La sindaca di Roma Virginia Raggi
La sindaca di Roma Virginia Raggi
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15 Febbraio 2017 - 19.23


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La sindaca Virginia Raggi fa chiarezza del suo punto di vista. Ma fa chiarezza dopo le accuse di Berdini il quale andando via ha detto che ormai a Roma tutti pensano allo stadio.
“Quello che forse non tutti sanno, perché i giornali dimenticano sistematicamente di ricordarlo, è che il progetto dello stadio a Tor di Valle lo ereditiamo dal sindaco Marino e dalla maggioranza Pd che, nel loro stile, hanno pensato più agli interessi particolari che a quelli generali, cioè di tutti i cittadini romani”. Lo ha scrittola sul blog di Beppe Grillo, in un post dal titolo: ‘Tutta la verità sullo stadio della Roma e il MoVimento 5 Stelle’.
“Così, al nostro insediamento, ci siamo trovati con un progetto con una eccedenza di edificazione solamente del 70 per cento in più rispetto a quanto previsto dal piano regolatore generale – prosegue – E, chiaramente, essendo entrati in corsa, ci siamo trovati un iter già avanzato e quasi a conclusione che, in altre parole, significa: causa multimilionaria all’orizzonte che la società potrebbe intentare contro il Comune di Roma, per via degli atti amministrativi compiuti dalla giunta Marino in accordo col Pd che hanno creato i presupposti per il mancato guadagno”.
“Nonostante abbia detto che non ci sarà assolutamente nessuna colata di cemento, i giornali taglieranno qualche frase qui e lì come fatto ieri e spareranno i titoloni su ‘M5S con i palazzinari, riempiranno Roma di cemento’, ha sottolineato la Raggi.
“Quando si parlava di Olimpiadi tutti con il dito puntato contro la giunta capitolina – ha concluso – Oggi, di fronte alla volontà di trovare un accordo per dare ai romani una struttura sportiva all’altezza del millennio e delle grandi capitali europee, il dito è sempre puntato contro di noi. Insomma, comunque vada, siamo sempre additati. Ce ne faremo una ragione. Noi continuiamo a lavorare per i romani, lasciamo agli altri le chiacchiere da giornale”.

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