Matteo Renzi non molla la presa, si dimette da segretario ma resta reggente, in carica per l’amministrazione ordinaria del Pd. Continua dunque a sferrare colpi e a voler mantenere sotto controllo la situazione, in attesa dell’assemblea del partito che si aprirà domenica e che darà avvio al famoso Congresso, che dovrà accompagnare un Pd sempre più spaccato alle prossime elezioni.
Se l’ex premier possa permettersi una tale presa di controllo lo deciderà oggi la Commissione di garanzia Pd, ma l’intenzione sembra quella di sfiorare una minoranza Dem decisa a invocare a più riprese la scissione, come paventato nelle ultime ore da Pier Luigi Bersani e diventata ormai un incubo politico.
Intanto vitalizi e banche sono temi caldi per Matteo Renzi, deciso ad affondi, nella battaglia coi 5 stelle, in vista delle elezioni, che a questo punto potrebbero slittare in autunno.
Renzi torna sul tema dei vitalizi, chiedendone la revoca, nella legge a firma di Matteo di Richetti sul tavolo della Commissione alla Camera. Tutte le pensioni in essere dei parlamentari verrebbero ritoccate, verso il basso naturalmente, con il ricalcolo secondo il sistema contributivo. “E’ il sistema Fornero applicato ai parlamentari”, spiega Richetti. Si può fare, anche retroattivamente? Richetti giura di sì, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha caldeggiato la misura in un’audizione alla Camera. “Una legge ha valore superiore rispetto alle decisioni dell’ufficio di presidenza che hanno sempre regolato i vitalizi”.
E poi le banche, con una commissione d’inchiesta che dovrà parlare di Banca Etruria ma anche di Monte dei Paschi, di Banca 121, istituti legati al mondo degli ex Ds. Mosse concordate in sintonia con l’attuale premier Gentiloni. In attesa di sviluppi sul futuro del partito.
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