Marra ai pm: Raggi voleva il mio aiuto per far ripartire la macchina organizzativa
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Marra ai pm: Raggi voleva il mio aiuto per far ripartire la macchina organizzativa

L'ex capo del Personale del Campidoglio: "Io non sono corrotto sono una persona perbene"

Raffaele Marra
Raffaele Marra
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9 Marzo 2017 - 12.32


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“Più volte ho manifestato al sindaco Raggi che volevo andare via”. Lo ha dichiarato Raffaele Marra, ex capo del Personale del Campidoglio nel corso dell’interrogatorio del 20 dicembre nel carcere di Regina Coeli.

Marra si riferisce ai giorni in cui il suo nome era al centro di articoli di stampa. “Io non sono corrotto – ha aggiunto Marra – sono una persona perbene. Il mio rapporto con Scarpellini era solo amichevole, forse l’ho visto 10 volte”.

“Il sindaco Raggi mi chiese: ‘Mi puoi aiutare a far ripartire la macchina organizzativa’?”. E’ un passaggio dell’interrogatorio di garanzia di Marra. “Io sono entrato” nell’amministrazione “sollecitato, pregato, supplicato di rientrare dall’aspettativa perché di questo si è trattato. Io – ha aggiunto Marra – non volevo rientrare e potete sentire il sindaco e vicesindaco se è vero quello che sto dicendo”.

Raffaele Marra suggeriva via sms incarichi e retribuzioni disegnando le basi della macrostruttura del Campidoglio. Il dettaglio, già emerso nel corso delle indagini, ora è più chiaro con il deposito degli atti del processo per corruzione che inizierà il 25 maggio.
“Domani ti mando i provvedimenti da adottare, i possibili incarichi e le retribuzioni”, aveva scritto sempre Marra a Salvatore Romeo, ex capo della segreteria di Virginia Raggi.
   

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