Macerata, Orlando: "Sono stato minacciato ma i fascisti non mi fanno paura"
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Macerata, Orlando: "Sono stato minacciato ma i fascisti non mi fanno paura"

Il ministro della Giustizia: "Salvini e Berlusconi sono degli irresponsabili. La manifestazione dell'Anpi va fatta"

Andrea Orlando
Andrea Orlando
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8 Febbraio 2018 - 09.41


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Dopo essere andato a visitare i feriti del raid razzista di Luca Traini nell’ospedale di Macerata, il ministro della Giustizia Andrea Orlando rivela di aver ricevuto delle minacce.
“Ci sono state minacce nei miei confronti e della mia famiglia, ha detto Orlando, messaggi minacciosi. Per fortuna stato cresciuto dai comandanti partigiani che mi hanno insegnato che i fascisti non vanno tenuti in considerazione, al momento buono sono sempre scappati, non mi fanno paura”.
“E’ un clima, ha aggiunto il ministro, che cresce da tempo, non c’è abbastanza riprovazione sociale di fronte ad alcuni atteggiamenti. Si è incominciato a discutere sul nesso tra immigrazione e questo atto di Traini, come se potesse trovare una giustificazione: se un nostro concittadino avesse fatto una cosa del genere all’estero, cosa sarebbe stato detto?”.
Per Orlando sono inaccettabili i tentativi di giustificare il raid di Traini. “Berlusconi e Salvini si qualificano per quello che sono, degli irresponsabili, dare una forma di giustificazione a un comportamento criminale e terroristico è un modo per sdoganarlo e dargli un valore politico, è un rischio enorme”. “Quest’anno, ha ricordato il ministro della Giustizia, il numero degli stranieri presenti in Italia, dopo anni, è diminuito: sono più gli italiani andati all’estero che gli stranieri arrivati. Berlusconi cosa direbbe se anche gli altri Paesi rimandassero indietro i nostri concittadini? I fenomeni vanno regolati, certo, ma questo modo di ragionare disonora il paese, la Costituzione e quella che pomposamente chiamano patria, che è una cifra di civiltà e di valori”.
Orlando ha poi detto di non essere ancora riuscito a vedere i familiari di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa. “Non è stato possibile incontrarli ieri, ho sentito telefonicamente lo zio della ragazza, che è anche legale della famiglia, che mi ha ringraziato di averlo cercato. Penso ci vedremo nei prossimi giorni. Vi è ipocrisia: ci si muove per lo sdegno di questa vicenda ma poi chi si dice sdegnato si approfitta e diffonde particolari sulla vita della ragazza. Raccolgo l’appello dello zio che chiede pietas sulla ragazza rispetto a ricostruzioni che non hanno nulla a che vedere con la vicenda”.
Poi una considerazione sull’appello lanciato dal sindaco di Macerata per fermare le manifestazioni in programma nei prossimi giorni in città e che ha portato l’Anpi a sospendere la manifestazione del 10 febbraio contro tutti i razzismi e contro tutti i fascismi. Una scelta rispettabile, ha detto Orlando, ma la manifestazione dell’Anpi va fatta.
“Gli applausi ricevuti in carcere da Luca Traini certo, mi preoccupano, sono un altro segno di una profonda involuzione, dobbiamo reagire. Non possiamo solo dire ma sì in fondo… teniamo conto di chi alimenta questo clima, altrimenti è destinato a crescere. Il sindaco di Macerata in qualche modo ritiene che sia meglio far scendere la tensione, rispettabilissima posizione, però un momento nel quale si consenta a chi rappresenta la patria come l’Anpi di testimoniare i valori del nostro paese credo che vada fatto”. Alla domanda se sia stata fatta un’equivalenza tra il corteo dell’Anpi e quello di Forza nuova, Orlando ha risposto “non credo, ma se dovesse in qualche modo suonare come una equivalenza sarebbe totalmente inaccettabile”.

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