Caro Salvini, giù le mani da Pasolini e da Moravia
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Caro Salvini, giù le mani da Pasolini e da Moravia

L'estrema destra stravolge una citazione dell'intellettuale italiano dimenticando che l'antifascismo era un punto cardine del suo pensiero

Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini
Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini
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2 Marzo 2018 - 17.59


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di Giuseppe Cassarà

Ci risiamo: dopo l’ormai abusato “Pasolini stava con i poliziotti”, che torna in bocca ai fascisti più delle foibe, Matteo Salvini ripesca dal marasma del web una citazione dell’intellettuale italiano rivolta ad Alberto Moravia: “Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda.”

Ora, oltre a sbagliare la citazione, Salvini la slega da qualsiasi contesto, che sia storico, ideologico o quantomeno testuale, privandola di qualsiasi valore e consegnandola al web nella forma del meme, dello slogan che riempie la bocca dell’estrema destra con un meccanismo di assolutismo (“Pasolini ha detto così, quindi zitti”) che avrebbe fatto rabbrividire Pasolini, per eccellenza autore dell’antitesi contraddittoria.

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Si ripete, insomma, quello già accaduto con Oriana Fallaci e il suo ‘La Rabbia e l’Orgoglio’, manifesto dei razzisti e anti-islamici che nella giornalista hanno visto il loro nuovo vate: Pasolini viene preso di peso e usato a proprio piacimento, noncuranti di tenere presente che l’antifascismo, nel suo pensiero, ha ricoperto un ruolo cardine e imprescindibile. E che con quella frase, intendeva mettere in guardia da “fascismo radicalmente, totalmente, imprevedibilmente nuovo”, come scrive nel suo articolo sul Corriere del 1975 ‘La scomparsa delle lucciole’. Un fascismo consumistico e neocapitalista che crea una “degenerazione antropologica del popolo italiano”.

Tra l’altro, Pasolini non ha mai negato il neofascismo e non ha mai nascosto di avere in odio quei partiti che “ vogliono rifarsi una verginità antifascista ma, nel tempo stesso, mantenendo l’impunità delle bande fasciste che essi, se volessero, liquiderebbero in un giorno” come disse nel suo ‘Il mio voto al Pci’ del 1975. Quindi, che la destra fascista e razzista di Salvini la smetta di citare Pasolini. Perché se davvero chi lo cita così a sproposito conoscesse la profondità dell’antifascismo che permea il suo pensiero, non potrebbe mai dichiararsi fascista.

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