L'ultimo tentativo di Di Maio: "governo politico o voto"
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L'ultimo tentativo di Di Maio: "governo politico o voto"

Il leader del M5s dopo le consultazioni al Quirinale: "no a governi tecnici, disponibile a scegliere un premier terzo con la Lega senza Forza Italia"

Luigi Di Maio
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7 Maggio 2018 - 10.02


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No a governi del presidente, sì solo a un premire terzo scelto con la Lega e senza Forza Italia. Luigi Di Maio ha ribadito al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel terzo giro di consultazioni al Quirinale, la proposta del M5s annunciata domenica in tv. Altrimenti l’unica alternativa resta quella del ritorno al più presto alle urne. Adesso la palla passa al centrodestra che dovrà rispondere al M5s dopo due lunghi vertici che hanno fatto registrare nuove tensioni tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
“Non siamo disponibili a votare governi tecnici – ha detto Di Maio al termine delle consultazioni con Mattarella – e per scongiurare un altro 2011, anche se le condizioni sono differenti, abbiamo provato a fare un governo politico. Se c’è ancora buona volontà si può ancora fare”.
“Oggi siamo in un’altra fase – ha aggiunto il leader del M5s – e io ho detto, ma su questo punto la Lega lo sapeva già, che sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che possa rappresentare un contratto di governo”. Poi Di Maio indica le condizioni non tratttabili per il M5s: reddito cittadinanza, abolizione della legge Fornero e una serie di misure anti-corruzione.
“Io – ha aggiunto Di Maio – sono molto chiaro: si vuole fare un governo politico su un contratto di governo. Vogliamo sottoscriverlo con la Lega come abbiamo detto 55 giorni fa e trovare un presidente del consiglio condiviso. Quello che decide il centrodestra sono questioni interne”.
“Se metteremo avanti i problemi degli italiani – ha concluso Di Maio – usciremo dallo stallo. E sia chiaro: noi siamo gli ultimi ad aver paura del voto”.
Mentre la delegazione del M5s stava lasciando in auto il Quirinale da un gruppetto di persone in attesa ai margini della piazza qualcuno ha urlato più volte “con Salvini, fallo con Salvini il governo!”. 

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Consultazioni, la battuta di Luigi Di Maio: “Anche io mi metto a contare con le dita”

Spiegando i punti programmatici del contratto di governo proposta alla Lega, il leader M5s Luigi Di Maio si lascia andare a una battuta: “Anche io mi metto a contare con le dita”. Il riferimento è allo “show” di Silvio Berlusconi mentre parlava il segretario della Lega Matteo Salvini al precedente giro di consultazioni.

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