Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, darà oggi l’incarico al futuro premier, che dovrà condurre l’Italia al voto a luglio (probabilmente il 22, prima data utile), o forse a ottobre. Ancora dubbi sul prescelto, ma secondo le voci di palazzo tra i favoriti del totonomi ci potrebbero essere Elisabetta Belloni, ex segretario generale della Farnesina, o Salvatore Rossi, dg della banca d’Italia e presidente dell’Ivass.
Intanto, tra Lega e Forza Italia proseguono veti incrociati e ultimatum su un governo di tregua e alleanza con il M5s. Berlusconi insiste, smentendo “fermamente le indiscrezioni secondo le quali sarebbe pronto a dare un appoggio esterno ad un governo guidato da M5S e Lega”. Il leghista Giancarlo Giorgetti, a sua volta, avvisa il leader di Forza Italia: “Se vota il governo del presidente finisce l’alleanza”.
Il presidente Mattarella, da parte sua, striglia i partiti: “Io sono un arbitro imparziale, ma serve la correttezza dei giocatori”. E proprio in tema di correttezza, dal Quirinale si spiega che non è stato dato l’incarico a Salvini perché, non avendo dimostrato di avere una maggioranza, si sarebbe semplicemente insediato come premier al posto di Gentiloni trasformandosi, di fatto, in colui che avrebbe portato il Paese di nuovo al voto, ottenendo un vantaggio sugli altri partiti.
In casa Pd, invece, il 19 maggio è stata convocata l’assemblea nazionale, e Matteo Renzi spiega che il prossimo leader del partito “tendenzialmente sarà Gentiloni, specie se si voterà presto. Ma naturalmente non voglio tirarlo per la giacchetta”.
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