Meloni alla Difesa? Il pressing della ducetta per entrare nel governo che insultava
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Meloni alla Difesa? Il pressing della ducetta per entrare nel governo che insultava

Incontro di Fratelli d'Italia con Salvini alla Camera. Resta l'incognita di un via libera da Di Maio

Giorgia Meloni
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31 Maggio 2018 - 13.24


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Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia potrebbero entrare nel ‘governo del cambiamento’. Al momento nulla è ancora deciso ma Giorgia Meloni starebbe valutando in maniera positiva l’ipotesi di una partecipazione diretta all’esecutivo con Lega e M5s.
Dopo aver riunito il partito per chiarire la posizione da assumere Meloni ha incontrato alla Camera il segretario del Carroccio Matteo Salvini. Per FdI, se dovesse entrare nella compagine di governo, ci sarebbe un incarico alla leader, Giorgia Meloni, come ministro della Difesa.
Insomma se l’esecutivo basato sul contratto tra Lega e M5s dovesse davvero nascere, con il professor Giuseppe Conte premier e il professor Savona in un altro ministero che non sia l’Economia, nella squadra potrebbe esserci anche FdI. Ferma restando l’incognita di un via libera da Luigi Di Maio.
L’esatto contrario di quanto affermava Giorgia Meloni la settimana scorsa a proposito del governo Salvini-Di Maio e della scelta di Conte premier.
“Salvini – erano le considerazioni di Meloni – è caduto nella trappola. E’ l’unico generale che conosco che, avendo vinto la guerra, si consegna al nemico, lasciando una parte delle truppe sul campo di battaglia. Penso che Salvini sia caduto nella trappola del Movimento 5 Stelle di farsi isolare e indebolire per poi finire sostanzialmente in un governo M5s”.
“Fratelli d’Italia – spiegava ancora Meloni – non farà parte né sosterrà un governo se fosse confermato che sia a guida del professore Giuseppe Conte. Lo facciamo per rispetto della volontà popolare e dei nostri sostenitori. Non penso che i cittadini che hanno votato per un governo di centrodestra siano contenti che ci sia a Palazzo Chigi un altro tecnico, espressione del M5s, di sinistra, amico di Boschi e Napolitano”.

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