Bongiorno e Lezzi, le due ministre per i diritti dei gay, che ora tacciono
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Bongiorno e Lezzi, le due ministre per i diritti dei gay, che ora tacciono

L'avvocata Giulia si è battuta contro l'omofobia e per le unioni civili omosessuali. Lezzi ha fatto di più nel 2013, firmando un Ddl sul "matrimonio egualitario". Mentre impazza Fontana, voi dove siete?

Giulia Bongiorno con Matteo Salvini
Giulia Bongiorno con Matteo Salvini
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3 Giugno 2018 - 09.55


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Giulia Bongiorno è una donna di destra, la sua storia politica la vede passare dal Pdl a Futuro e Libertà di Fini, dalla formazione centrista di Monti fino a questa inaspettata adesione alla Lega nel gennaio 2018 che l’ha portata in Senato.

Eppure Giulia Bongiorno sui temi etici, sui diritti civili si è sempre espressa con chiarezza. Intanto è mamma single di un bambino, è autrice di proposte di legge contro lo stalking e per l’introduzione dell’aggravante del femminicidio e del delitto di matrimonio mediante coercizione. Favorevole alle unioni civili per le coppie omosessuali, si è rammaricata non poco quando il Parlamento ha bocciato per la terza volta la legge contro l’omofobia. In quell’occasione disse: “Si registra ancora una volta l’arretratezza culturale dell’Italia e lo scollamento tra politica e società”. Nel 2013 scriveva su Twitter:”Alle coppie gay non possono essere negati i benefici federali riconosciuti dal matrimonio. Sentenza Usa contro le discriminazioni”.
La domanda sorge spontanea: ministra Bongiorno come fa a sopportare le dichiarazioni del suo socio di partito e membro dell’esecutivo Lorenzo Fontana?
Domanda da girare anche a un’altra ministra della Repubblica Barbara Lezzi, responsabile del dicastero del Sud, firmataria del Ddl numero 393, depositato in Senato il 5 aprile 2013 e recante “Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”. Un testo in cui si parla addirittura di matrimonio egualitario e non di unioni civili. Un passo avanti davvero in fatto di diritti, eguaglianza, democrazia.  
Ministra Lezzi, anche lei come fa a non indignarsi davanti all’omofobia di Fontana? 
Aspettiamo risposte.

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