Delrio: "Conte? Sconcertante. E Salvini si sta impadronendo del governo"
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Delrio: "Conte? Sconcertante. E Salvini si sta impadronendo del governo"

Il capogruppo del Pd alla Camera contro la genericità delle dichiarazioni del premier. E su Piersanti Mattarella: "Se dimentichiamo chi ci ha preceduto, non avremo un grande futuro"

Graziano Delrio
Graziano Delrio
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7 Giugno 2018 - 08.51


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Dopo l’intervento alla Camera nel corso del dibattito sulla fiducia al governo, e quel “si chiamava Piersanti” rivolto al presidente del consiglio Conte per il suo riferimento generico a un “congiunto” del presidente Sergio Mattarella per esprimergli solidarietà per gli attacchi sui social, torna a parlare Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera. E riparte proprio dalle dimenticanze del premier.
“Non faccio la psicanalisi al presidente del consiglio – ha detto Delrio a Radio Capital – le parole sono state molto generiche, le assenze molto gravi, e ha mostrato poco rispetto per l’aula in cui sedeva. Le cose che ha detto hanno un po’ sconcertato tutti, per la genericità delle affermazioni. Anche il fatto che si definisca ‘difensore del popolo’, mentre il popolo viene difeso dalle istituzioni repubblicane, che lui al massimo rappresenta e per cui di certo merita rispetto”.
“Le libertà, i diritti conquistati – ha aggiunto il capogruppo del Pd alla Camera – li dobbiamo a uomini e donne che hanno fatto la Resistenza, che sono stati vittime della criminalità organizzata. Essere generici con delle scuse generiche, in quell’Aula, non poteva essere tollerato. Se dimentichiamo chi ci ha preceduto forse non avremo un grande futuro”.
A preoccupare Delrio anche il ruolo di Matteo Salvini e le politiche sull’immigrazione. “Si sta impadronendo del governo – ha sottolineato l’ex ministro dei Trasporti – ieri abbiamo visto gli argomenti della Lega, c’è una nuova destra in Italia che è collegata a quelle destre sovraniste internazionali che fa dell’immigrato il problema del paese. Sono classici argomenti delle destre, ma il problema vero è che l’unica cosa che Salvini è riuscito a fare è stato farci litigare con uno dei pochi paesi che ci aiuta ovvero la Tunisia”.
“Si può fare la lotta agli scafisti – ha proseguito Delrio – senza fare lotta alle Ong o alle associazioni di volontariato. C’è una strategia di destra molto coordinata con gli altri partiti populisti che mirano a distruggere e demolire l’Europa a pensare che l’interesse nazionale si faccia solo se chiudiamo i confini, mentre invece si fa stando connessi all’Europa e anche il tema infrastrutture è decisivo”.
Nessun giudizio, per ora, sul suo successore al ministero delle Infrastrutture, Danilo Toninelli del M5s. “Valuteremo dai fatti – ha detto Delrio – ma non si dica che si comincia oggi a fare l’analisi fra costi e benefici, perchè non è così, non è l’anno zero. Le scelte vanno fatte in un’ottica complessiva”.
“Il Mose – ha concluso parlando delle grandi opere – è completato al 95%, non possiamo fermare un’opera quasi finita. Significa buttare i soldi pubblici. La Tav? Toninelli ha il dossier sul tavolo: deve decidere se interrompere i lavori per il tunnel, rinunciando così ai fondi che arrivano dall’Europa e un progetto di sviluppo sostenibile”.

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