Rifiuti e trasporti, Raggi contro Zingaretti: "non è amico di Roma"
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Rifiuti e trasporti, Raggi contro Zingaretti: "non è amico di Roma"

La sindaca della capitale critica duramente il governatore del Lazio: "non fa quello che dovrebbe, porteremo a breve i dossier sui tavoli del Governo"

Virginia Raggi e Nicola Zingaretti
Virginia Raggi e Nicola Zingaretti
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7 Giugno 2018 - 12.56


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I rifiuti e i trasporti della capitale al centro del duro attacco della sindaca di Roma, Virginia Raggi, al governatore della regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Porteremo a breve i dossier su rifiuti e trasporti sui tavoli del Governo – ha detto Raggi a margine dell’inaugurazione di un parco a Tormarancia – perché purtroppo in questi giorni stiamo assistendo a una brutta prova della Regione. Su questi temi il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, non è amico di Roma: la Capitale soffre e lui non fa quello che dovrebbe”.
“Se il presidente Zingaretti – ha proseguito la sindaca a proposito della gestione dei rifiuti – non vuole fare gli interessi di Roma, che è la Capitale d’Italia ma soprattutto la città più importante del Lazio, lo dica chiaramente. Roma sta soffrendo e Ama fa il massimo trattando più rifiuti possibile. Ma se non abbiamo sbocchi ulteriori non sappiamo dove portarli, e questo è competenza della Regione. Il presidente lo deve dire e lo deve fare: non possiamo più attendere, non abbiamo più tempo”.
“Tra l’altro – ha detto ancora Raggi – abbiamo già chiesto più di due mesi fa di autorizzare due impianti per il compostaggio dei rifiuti ma il presidente continua a dire: cosa vuole fare il comune di Roma? Abbiamo presentato delle richieste formali, se volesse iniziare a dare l’autorizzazione a quegli impianti noi potremmo già partire con i lavori e renderci un pezzetto più autonomi”.
Poi l’affondo della sindaca di Roma sui trasporti. “Quando Zingaretti era venuto in Campidoglio – ha ricordato Raggi – per iniziare a trovare delle tematiche comuni sulle quali inaugurare questo nuovo corso della sua nuova legislatura regionale avevamo convenuto che le ferrovie ex concesse sarebbero dovute andare a Roma Capitale. Invece abbiamo scoperto, con nostro grande sconcerto, che il presidente ha deciso di metterle a gara. Questo quando siamo ancora in attesa dei 180 milioni di euro che la Regione dovrebbe investire sulla Roma-Lido e che non è stato fatto”.
“Tutto questo – ha aggiunto la sindaca di Roma – quando in Consiglio regionale Zingaretti dice che la gestione per i fondi del tpl è meglio che passi per la Regione perché così diventa una camera di compensazione, ma noi vediamo che il Cotral, che fa molti chilometri in meno rispetto ad Atac, prende cifre considerevolmente superiori. Quindi questa perequazione che il presidente dice di fare di fatto non avviene. Non mi sembra questo un atteggiamento onesto nei confronti della Capitale”.
Per questo la decisione di rivolgersi al governo amico M5s-Lega. “Credo che il governo – ha detto Raggi – possa fare non solo attività di moral suasion, ma nel momento in cui noi diciamo che abbiamo bisogno di ridisegnare e di ridefinire le competenze deve capire che ci sono alcuni rapporti Governo-Regione- Comune che non possono essere sempre frutto di una triangolazione, a volte troppo complessa. Alcuni poteri devono passare in maniera diretta tra il Governo e il Comune, altrimenti continuiamo a rimanere vittime di questi rimpallo, sui quali io non voglio scandagliare origini e motivazioni, ma mi limito a vederne gli effetti: i cittadini stanno soffrendo”.

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