“Se io e i migranti per Matteo Salvini siamo degli obiettivi verso cui canalizzare le peggiori pulsioni, sbaglia chi si sente al riparo. Ieri i migranti, oggi io. Domani toccherà a voi”.
Lo ha detto Roberto Saviano intervistato dal Corriere della sera dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno sulla scorta allo scrittore: “valuteremo se corre dei rischi”.
“Salvini mi attacca – ha sottolineato Saviano – perché è a capo di un partito di ladri, quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali rubati. Parla di tutto e se la prende con gli ultimi perché le persone non devono sapere che il suo partito ha rubato allo stato. Parla alla rabbia di persone ignare del fatto che i primi obiettivi di quegli imbrogli sono loro”.
“Salvini sta sparando tutte le sue cartucce che però sono solo parole, aria. Mi spiego – ha proseguito lo scrittore – chiudere i porti alle Ong, rendere la vita impossibile agli immigrati che in Italia vivono e lavorano da anni, togliere la scorta a me, come potrà mai migliorare vita ai milioni di italiani di cui la politica continua a non occuparsi?”.
“Se io fossi ridotto al silenzio – ha aggiunto Saviano – se tutti i migranti e i rom, per ipotesi, fossero scaraventati sulla Luna, se sparissero gli immigrati con regolare permesso di soggiorno verso cui Salvini sta facendo montare un odio senza pari nella nostra storia, gli italiani veraci, quelli doc, che non hanno lavoro, che lo hanno perso, che usufruiscono di una assistenza sanitaria indecente, quale giovamento ne avrebbero? Gli ospedali di Napoli straripano di italiani. Non ci sono immigrati a occupare letti e italiani sulle barelle. Ma di cosa stiamo parlando?”.
E sulla “verifica” delle minacce nei suoi confronti? “Se Salvini vuole chiedere una valutazione di questo tipo – ha risposto Saviano – faccia pure. Del resto in un Paese che ‘vanta’ le mafie più pericolose e potenti del mondo è del tutto ‘naturale’ che il ministro dell’Interno invece di contrastare le mafie, voglia ridurre al silenzio chi le racconta”.
“Da quasi 12 anni – ha raccontato ancora Saviano – vivo così: se voglio uscire non posso semplicemente chiudermi la porta alle spalle, ma devo avvertire i carabinieri, devo dir loro con chi mi vedo e dove, perché facciano un sopralluogo. Non potrò mai dire a nessuno: aspettami, tra 10 minuti sono da te, perché prima che io possa muovermi passano almeno due ore”.
“Un’ultima cosa: che pena il M5s – ha aggiunto lo scrittore in conclusione – morto al grido di ‘onestà, onestà!’, e finito a far da stampella a questa banda di ladri”.
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