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La Cassazione ordina di sequestrare i fondi della Lega “ovunque siano”. La Guardia di Finanza, su ordine dei giudici, potrà bloccare nuove somme di denaro che dovessero arrivare sui conti della Lega. Questo è quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui ha Cassazione accolto il ricorso del pm di Genova che si occupano del caso della maxi truffa sui rimborsi elettorali in cui sono stati condannati Umberto Bossi e l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito.
“Ovunque venga rinvenuta” qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord – su conti bancari, libretti, depositi – deve essere sequestrata fino a raggiungere 49 milioni di euro, provento della truffa allo Stato per la quale è stato condannato in primo grado l’ex leader leghista Umberto Bossi. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni che accolgono il ricorso del pm di Genova contro Matteo Salvini contrario ai sequestri a ‘tappeto’. Il Riesame ora deve sequire le indicazioni degli ermellini’. Finora bloccati 1,5mln di euro.
Quella della Cassazione è “una sentenza politica, riguarda fatti di 10 anni fa”. Così Matteo Salvini a ‘In onda’ su La7, in merito alla sentenza della Cassazione che dispone il sequestro alla Lega di fondi fino a 49 milioni di euro. E comunque, aggiunge il leader della Lega, “quei soldi non ci sono, non li ho mai visti. Possono sequestrarmi quello che vogliono, le mutande, la camicia, 48 euro glieli posso portare di tasca mia, 48 milioni non ci sono”.
“Sequestrano quello che non c’è. Gli posso portare i soldi raccolti a Pontida dai pensionati per comprare magliette e patatine”, conclude Salvini. Che in unna nota aggiunge; “Consci della totale trasparenza e onestà con cui abbiamo gestito il movimentocon bilanci da anni certificati da società esterne, e non avendo conti segreti all’estero ma solo poche lire in cassa visti i sequestri già effettuati, sarà nostra premura portare in monetine da 10 centesimi al tribunale di Genova tutto quello che abbiamo raccolto come offerte da pensionati, studenti e operai durante il raduno di Pontida. Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così”.
Giulio Centemero, deputato della Lega e amministratore del partito in un’intervista a Repubblica dice: “Siamo molto tranquilli. La causa tornerà al Riesame. “I soldi – insiste, sono rimborsi che per legge dovevano essere percepiti” e “per usi inappropriati, penso proprio che sia stata impiegata una parte minima del denaro. Mentre tra il 2010 e il 2016, posso dire che 24 milioni sono stati spesi per le risorse umane e altri 20 milioni per costi connessi a tornate elettorali. Quindi non sono scomparsi”.
Da ambienti del Carroccio filtra che sono in fase di perfezionamento e stesura decine di querele nei confronti di chi, osservano fonti leghiste, “parla a sproposito di soldi rubati dalla Lega”.
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