Troppi stranieri: la sindaca leghista di Monfalcone caccia 60 bimbi dalla scuola
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Troppi stranieri: la sindaca leghista di Monfalcone caccia 60 bimbi dalla scuola

La prima cittadina ha deciso che bisogna fissare un tetto del 45 per cento. E Salvini applaude: brava

Anna Cisint sindaco di Monfalcone
Anna Cisint sindaco di Monfalcone
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11 Luglio 2018 - 16.10


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Lei è la rappresentante della perfetta amministratrice leghista, tutta xenofobia e razzismo. Si chiama Anna Cisint, ex di Forza Italia e adesso rappresentante del becero razzismo ‘salvinista’, quello che nel nome del ‘prima gli italiani’ rende la vita difficile o impossibile agli stranieri regolari (altro che solo i clandestini devono temere…).
Ora la sindaca ha deciso che bisogna fissare un tetto del 45 per cento ai bambini stranieri nelle classi dei due istituti comprensivi comunali, che secondo alcuni calcoli potrete provocare l’allontanamento di circa 60 o 70 alunni dalle classi con grande soddisfazione del ministro di Polizia che ha scritto: “Bravo il sindaco (leghista) di Monfalcone, occorre rispettare un limite massimo di bimbi stranieri per classe”.
Le polemiche contro questa deriva razzista è subito cresciuta: la senatrice del Pd Tatjana Rojc ha infatti presentato una interrogazione urgente ai ministri dell’istruzione (Bussetti) e della Famiglia (Fontana) per sapere se non vi siano “palesi violazioni degli articoli 2 e 3 della Costituzione” e quali iniziative intendano assumere “affinché sia assicurato a tutti i bambini il diritto allo studio e alla formazione, evitando un possibile trauma di una discriminazione precoce e, al contrario, offerta l’opportunità di una armoniosa e progressiva integrazione”.
Per la senatrice Rojc “la conseguenza ‘patto’ è che il prossimo settembre circa 60 alunni rischiano di essere esclusi dai percorsi formativi, sarà quindi loro di fatto impedito di conoscere coetanei di altre origini, avranno problemi di lingua e di inserimento nella comunità cittadina, mentre per le scuole materne di Monfalcone si aprirebbe un problema di insegnanti in esubero”.
“Si tratta – scrive Rojc nell’interrogazione – di un grave pregiudizio per i bambini e le loro famiglie che non può essere risolto con la mera previsione di “esportare” gli alunni in eccesso con uno scuolabus che li accompagni eventualmente presso altri comuni, ne’ con la costituzione, a carico di Fincantieri, di classi specificamente dedicate, come pretenderebbe il Sindaco di Monfalcone”.
Rojc rileva che “il problema della formazione di classi di soli stranieri o a larghissima presenza di stranieri e’ presente in varie località del nostro Paese e quindi appare necessario affrontare in modo organico un fenomeno che tocca in modo particolare alcune località ad alta densità d’immigrazione, soprattutto regolare e stanziale, al fine di prevenire frizioni e incomprensioni e favorire l’integrazione di alunni e famiglie stranieri, senza pregiudizio per lo svolgimento del cursus formativo degli alunni a tutti gli effetti italiani e italofoni”

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