Sono soddisfazioni. Un bel viaggio di Stato a spese dei contribuenti con una missione ufficiale per vedersi la finale deo Mondiali di calcio (nemmeno ci fosse quella Nazionale contro la quale gli indipendentisti padani sparavano a zero) fare un po’ di passerella, ossia propaganda e omaggiare il suo sponsor politico Putin, ormai icona di gran parte degli estremisti di destra.
Ovviamente, come copertura, un paio di incontri istituzionali per dare una parvenza di legalità alla vacanza moscovita.
Quindi, mentre i migranti erano parcheggiati a Pozzallo in condizioni critiche, il titolare del Viminale si è messo a magnificare la trasferta: “Sono orgoglioso di essere il primo ministro del nuovo governo italiano a venire in missione ufficiale in Russia”. Lo ha detto ricordando che domani incontrerà il collega russo con il quale parlerà di terrorismo islamico. Vedrà anche il responsabile della sicurezza nazionale e alcuni responsabili del mondo economico, italiano e russo. “Non vedo l’ora – ha sottolineato ancora – che si possa tornare a lavorare, a commerciare, a dialogare, a fare cultura e a fare affari tra Italia e Russia perché le sanzioni non hanno mai risolto alcunché nella storia dell’uomo”.
Ossia un turista mascherato da ministro dell’Interno, ma anche da titolare della Farnesina e da presidente del Consiglio.
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