Saviano accusa Salvini: "perseguiteranno chi dissente, sotto attacco lo stato di diritto"
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Saviano accusa Salvini: "perseguiteranno chi dissente, sotto attacco lo stato di diritto"

Lo scrittore dopo la querela del ministro dell'Interno: "il governo del cambiamento non tollera il dissenso. Il M5s si è piazzato al potere e non ha alcuna intenzione di mollarlo"

Roberto Saviano
Roberto Saviano
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20 Luglio 2018 - 07.29


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“Perseguiteranno chi dissente. Reagiamo insieme. Chi non ne può più delle menzogne perenni deve smentirle ovunque: a tavola, in ufficio, in autobus, in palestra. Ritroviamo l’orgoglio”. E’ un passaggio dell’intervista di Roberto Saviano a Repubblica dopo la querela per diffamazione ricevuta da Matteo Salvini su carta intestata del Viminale.
Nella querela si cita l’espressione “ministro della malavita” che Saviano utilizzò riprendendo una frase di Salvemini e una dichiarazione in cui lo scrittore adombrerebbe uno “scandaloso patto di non aggressione tra il ministero dell’Interno e la ‘ndrangheta”. Le tensioni tra Saviano e Salvini sono iniziate dopo le parole del ministro dell’Interno sulla scorta dell’autore di Gomorra: “valuteremo se corra qualche rischio”.
“Dei rapporti Lega-‘ndrangheta – ha detto Saviano a Repubblica – non parlo io ma la magistratura che ha dimostrato la presenza di ‘ndranghetisti ai comizi di Salvini; che Vincenzo Giuffrè, l’uomo come ha raccontato l’Espresso che ha determinato l’exploit di Salvini a Rosarno, è stato in società con nomi dei clan Pesce e Bellocco. Ma di cosa stiamo parlando? Il tentativo di Salvini è uno solo: affermare con forza il governo sono io”.
“Ho sempre criticato e criticherò sempre – ha aggiunto lo scrittore – le idee politiche di Salvini. Chi ha interesse a metterla sul piano personale è lui. Sennò che senso avrebbe mettere baci, faccine, carezze, riferimenti all’essere padre come se stesse in una chat di whatsapp. Fa gesti autoritari poi cerca di condirli con il sorriso. Un modo di fare mellifluo che diventa ancora più violento e tenta di linciare sulla pubblica piazza dei social chi non la pensa come lui”.
“Il governo del cambiamento – ha sottolineato Saviano – non tollera il dissenso e il dissenso sarà oggetto di persecuzione. Una reazione collettiva non serve per difendere me. Saviano è la persona da colpire per educare tutti gli altri. Questo è un messaggio a tutti gli intellettuali che non stanno tra l’altro prendendo posizione con poche eccezioni. Se artisti, scrittori, intellettuali tacciono è perché hanno paura dei picchetti social, delle allusioni sui loro beni, sulle loro proprietà. Ma oggi è sotto attacco lo stato di diritto. Prima i migranti, poi i rom, poi verrà il turno della libertà di espressione. Le libertà sono cose che interessano solo le élite: questo è il messaggio che si vuol far passare. Al popolo che gliene importa? È quello che sta accadendo in Turchia con Erdogan. Può capitare anche da noi”.
Duro il giudizio anche sul M5s, ormai indistinguibile dalla Lega. “I 5 stelle si sono piazzati al potere, lo hanno fatto le loro classi dirigenti, e non hanno alcuna intenzione di mollarlo. Anni per mostrarsi diversi dagli altri, giorni per diventare identici. Alleati di un’organizzazione politica che ha rubato, come dimostra l’inchiesta sui 49 milioni. Eppoi quando ascolto Toninelli tutta questa differenza con la Lega non la colgo”.

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