La triste verità è una: a parte prendersela con i migranti e cacciare le persone dai posti di comando per mettere i loro fedeli, il sedicente governo del Cambiamento non ha fatto nulla se non danni.
Tutti proclami vuoti per un’opinione pubblica (purtroppo) facile a farsi incantare dai paroloni senza valutare le conseguenze.
Così il vertice Ue sbandierato da Conte come un successo era solo la premessa di già che è accaduto oggi, visto che l’Italia in mano a capipopolo tanto arroganti quanto incapaci è diventata un bersaglio di un’Europa che ha molti più strumenti per farci male di quanto le abbiano le nostre chiacchiere vuote.
Ma il governo dei razzisti non si ferma. Fallito il tentativo di ricattare la Ue sui migranti della Diciotti che sono sottoposti a un vero e proprio sequestro di Stato si prosegue con la propaganda e con le urla scomposte che servono solo a prendere qualche mi piace su Facebook.
Così capita che i proclami di ‘giuggino’ Di Maio vengano subito smentiti dal ministro degli Esteri Moavero che – come è noto – è l’ex braccio destro di Monti ed è nel governo in quota Quirinale ed è piuttosto imbarazzato, sia per il suo passato che per l’attuale ruolo, a dover confrontarsi con queste prese di posizioni infantili.
Le danze sono cominciate con il solito post di Di Maio: “Il M5s si è presentato agli italiani con una missione ben precisa e non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. L’Ue non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi, non ci facciamo mettere i piedi in testa”. E’ la dura reazione del vicepremier e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, dopo il “no” alle ripartizioni di migranti da parte dell’Europa. “Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico M5s, visto che la Ue non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri, noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 mld all’anno che pretendono”, ha ribadito.
Ma subito dopo il titolare degli Esteri Enzo Moavero ha fatto emergere il bluff, e ha precisato che pagare i contributi alla Ue «è un dovere legale». Parola confermate dal commissario Ue al Bilancio, Gunther Oettinger, che ha avvertito l’Italia: “Se si rifiutasse di pagare i suoi contributi violerebbe i trattati”. “Ciò comporterebbe interessi per i ritardi nei pagamenti e possibili ulteriori pesanti sanzioni”, sottolinea.
Argomenti: giuseppe conte matteo salvini