Anche lei l’ha capito: quello che c’è in Italia è un governo Reazionario del cambiamento che, salvo due colpi di spazzola, ha posizioni di estrema destra, cavalca razzismo e xenofobia, ossia i tempi più cari al fascistume italico, usa l’arma della demagogia vittimismo (altra bandiera dei fascisti nostrani) sdogana l’omofobia, vuole distruggere la Ue per sostituirla con una seria di staterelli ultranazionalisti e circondati da muri e viene ammirato da Trump e Putin, ossia i due fari della destra mondiale.
Perché Fratelli d’Italia dovrebbe rimanere all’opposizione?
Così l’ex speranza della destra post-fascista che si è rintanata nell’almirantismo nostalgico tutto Duce, Predappio e militarismo ci sta facendo un pensierino per mettere un piede in maggioranza, anche perché ormai è stata fagocitata dall’estremismo di Salvini.
“Quando vedo così tanti nemici, un po’ mi viene voglia di dare una mano al governo…”, ha detta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Fdi potrebbe passare in maggioranza? “Dico questo: finora abbiamo fatto un’opposizione patriottica al governo Conte e sui migranti ci sono diversi punti in comune. Per noi però è importante anche la valutazione sulla politica economica”. Che orizzonte può avere l’asse M5S-Lega? “Da osservatrice, penso che dipenderà tutto da come andranno le elezioni europee. Da italiana, tifo per la stabilità”, risponde.
“Credo sia folle, se non sovversivo, mettere sotto indagine chi sta provando a non far entrare illegalmente in Italia i migranti”, dice parlando di Salvini, “forse si dovrebbero indagare i governi del passato, magari per danno erariale o per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, “purtroppo ho l’impressione che alcune parti della magistratura si sostituiscano alla politica, non solo in questo caso”.
E’ favorevole al veto italiano sul bilancio europeo? “È un tema interessante – afferma Meloni -, ma andrebbe abbinato al blocco navale. Quello che non mi convince dell’azione del governo è l’idea che il problema si risolva bloccando gli sbarchi. Bisogna bloccare le partenze, invece. Fermare le singole navi è come svuotare il mare con un bicchiere. Tocca alzare la voce in Europa. Io ne ho già parlato con Orban”, che “è d’accordo”.
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