Finocchiaro accusa Bonafede: "mi impedisce di lavorare al ministero di Giustizia"
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Finocchiaro accusa Bonafede: "mi impedisce di lavorare al ministero di Giustizia"

L'ex ministro del Pd ed ex magistrato, dopo 30 anni in politica, ha avuto dal Csm l'ok per un posto nel dicastero di via Arenula, ma il nuovo Guardasigilli la ignora

Anna Finocchiaro
Anna Finocchiaro
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4 Settembre 2018 - 09.10


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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non vuole Anna Finocchiaro al dicastero di via Arenula. Almeno stando alle parole dell’ex parlamentare del Pd, ed ex magistrato, intervistata dal Corriere della Sera.
Finocchiaro dopo 30 anni in Parlamento da quest’anno, per la prima volta ne è fuori. E spiega al Corriere la sua vicenda, partendo proprio dall’attuale ministro della Giustizia.
Bonafede le ha impedito di lavorare nel dicastero di via Arenula? “Sembrerebbe così – ha detto Finocchiaro – non ho ancora avuto una comunicazione ufficiale. Però non capisco questa sua decisione. Dopo 30 anni in Parlamento non posso tornare a fare giurisdizione attiva”.
“Non lo dice la legge – ha aggiunto l’ex ministro Pd – ma le circolari del Csm. E lo ha detto anche lo stesso ministro il 27 giugno scorso davanti al plenum del Csm, e io sono d’accordo con lui. I giudici che fanno politica non hanno la terzietà per rientrare nel loro ruolo, l’ho sempre sostenuto pubblicamente. Non solo. Bonafede ha anche avanzato l’ipotesi di una legge in questo senso”.
Lei era un magistrato, poi 30 anni fa è entrata in Parlamento e quest’anno, per la prima volta, ne è fuori. “Esattamente. Sono stata anche due volte ministro. Per questo – ha affermato Finocchiaro – ho chiesto al precedente ministro della Giustizia Orlando di avanzare per me al Csm la richiesta di un posto al ministero di via Arenula. Non un posto apicale. Un posto, semplicemente. E il Csm ha accolto la richiesta, l’8 giugno scorso”.
“Poi – ha affermato Finocchiaro – si aspettava il decreto del ministro”. Un decreto che al momento ancora non è arrivato. “Vorrei capire. Aspetto che il Csm si occupi della questione e poi, semmai, chiederò un’interlocuzione”.
Secondo lei perché il ministro della Giustizia ha ostacolato questa sua scelta? Forse per un contrasto politico? “Se si intravede un contrasto politico – ha concluso Finocchiaro – è unidirezionale. Il deputato Bonafede, prima di essere ministro, mi ha attaccato più volte. Non ho mai replicato, non esiste una mia sola dichiarazione di replica. Del resto all’epoca io ero ministro, e come si dice dalle mie parti…non si può mica tirare una pietra ad ogni cane che passa”.

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