Gli studenti protestano davanti al ministero: “Cambiare significa investire nell'istruzione"
Top

Gli studenti protestano davanti al ministero: “Cambiare significa investire nell'istruzione"

“Dov’è il tanto sbandierato cambiamento che questo governo avrebbe dovuto portare? Noi vediamo solo tanta propaganda, tanta violenza nelle parole"

Gli striscioni durante il blitz
Gli striscioni durante il blitz
Preroll

globalist Modifica articolo

12 Settembre 2018 - 08.05


ATF

Blitz della Rete degli Studenti Medi nella notte, alla vigilia del primo giorno di scuola, davanti al ministero dell’Istruzione a Roma per manifestare contro il governo Lega-5stelle che parla “di istruzione e di studenti soltanto con le parole della propaganda”. Sulla scalinata del dicastero in viale Trastevere è stato srotolato uno striscione con su scritto “chi ha paura di cambiare”, con gli studenti che indossavano le maschere di Dalì, ormai diventate un simbolo di rivalsa, in questo caso rappresentano la voglia di riscatto di una generazione che non ha paura di cambiare, ma che, anzi, pretende di essere al centro del cambiamento.

“Dov’è il tanto sbandierato cambiamento che questo governo avrebbe dovuto portare? Noi vediamo solo tanta propaganda, tanta violenza nelle parole, la strumentalità di chi non vuole investire su ciò che realmente genera cambiamento ma solo creare l’illusione di una svolta”, dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.

Leggi anche:  Dopo la sanità la scuola: la destra definanzia quella pubblica e finanzia quella privata

“Chi ha paura di cambiare? Noi no, e fin dal primo giorno di scuola lo ribadiamo forte e chiaro: non c’è cambiamento reale senza investimenti strutturali in una scuola diversa, che sia di tutti, inclusiva, solidale, gratuita, aperta al mondo: già dal primo giorno di scuola, da nord a sud del Paese, saremo presenti con le nostre idee e le nostre proposte per costruire a partire dalle scuole la mobilitazione degli studenti. Il 12 ottobre saremo nelle piazze di tutta Italia per dire basta al disinteresse verso la scuola mascherato da campagna elettorale continua”, aggiunge Manfreda.

Native

Articoli correlati