Se il fascismo è qui e ora, la Resistenza tarda a tornare. Ma chi la Resistenza la fece, rischiando la propria vita, ci ha lasciato in dono la Costituzione, perché sapeva molto bene che il fascismo è un morbo che si ripresenta. E ora grazie a questi uomini e a queste donne grandiosi, abbiamo una carta che ci difende (per ora) dalla tirannia delle masse contro le minoranze. Dei bianchi contro i neri. Degli uomini contro le donne.
L’ultimo leghista che sta facendo parlare di se è il senatore Pillon, che con il suo ddl – che travolgerà la vita di milioni di famiglie- vorrebbe abolire il domicilio prevalente per i figli e l’assegno per loro, quello che viene quasi sempre versato al coniuge con cui i figli vivono più spesso.
Questa storia che c’è una emergenza perché i padri non ottengono mai l’affido è una grande sciocchezza. Come tanti di voi, conosco decine di famiglie separate e nella quasi totalità dei casi l’affido è sempre condiviso con pari potestà. Però, c’è un però che ha una spiegazione valida, siccome i figli non sono pacchi quando si divorzia viene stabilito un domicilio prevalente, un luogo in cui il bambino abita nella maggior parte del suo tempo. Perché questa creatura ha diritto ad avere un luogo, sempre lo stesso dove poter dormire, giocare, studiare, insomma avere le proprie abitudini.
Il fatto che il bambino non dorma la metà dei giorni in una casa e l’altra metà in un’altra non è una violenza per il genitore che non ottiene il domicilio ma una scelta appropriata perché la salute psicofisica del minore è la questione più importante in un divorzio. Se i genitori vivono in città diverse il bambino dovrà frequentare fino al mercoledì una scuola e il giovedì e venerdì un’altra?
L’altra grande questione è l’assegno di mantenimento per il coniuge più povero che ora dovrà accudire il figlio nei giorni previsti senza un aiuto economico da parte dell’altro più benestante. Questa non è parità, non è equità e a rimetterci saranno sempre i bambini e le donne. Perché le donne? Perché in Italia anche per colpa di politici misogini come Pillon, dati alla mano, sono le donne le più povere, lavorano meno e prendono stipendi inferiori. L’ignoranza di chi ha portato a proporre questo disegno di legge sta anche nel fatto che a loro è oscuro che i magistrati non parlano mai del diritto di un genitore a frequentare il figlio ma del diritto dei figli a frequentare i genitori.
Il senatore Pillon è arrivato a dire: «Non possiamo sacrificare un padre sull’altare dell’habitat del figlio». Quindi per lui i diritti dei genitori prevalgono su quelli dei minori. Il mantenimento poi chiariamo non è della madre ma l’affitto di una casa decente in cui far crescere il bambino, le bollette da pagare, tutte le cose da comprare per far vivere dignitosamento il figlio.
Ecco perché questa proposta di legge insieme alle posizioni dello stesso Pillon su aborto e divorzio -vorrebbe cancellare entrambe le leggi per tornare al passato- sono espressione di un governo maschilista dove si vuole reintrodurre la figura del padre padrone perché si sa è chi ha soldi che comanda. Tutto questo condito al fatto che abbiamo un ministro, Fontana, anche lui antiabortista e nemico delle unioni gay, insieme alla xenofobia di Salvini ci confermano che un nuovo fascismo è arrivato, l’opposizione è latitante e come ogni movimento di estrema destra è maschilista, contro i diritti delle donne, dei gay, percepisci i figli come proprietà dei genitori e ovviamente razzista. Lo chiamano Cambiamento e sembra piacere ai 5 stelle che lasciano fare.