Toninelli ride con Vespa mentre Genova piange e accusa: giornalisti burattini
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Toninelli ride con Vespa mentre Genova piange e accusa: giornalisti burattini

Il ministro è finito nella polemica per un indegno scatto con il solito plastico di Porta a Porta. Reagisce minacciando

Vespa e Toninelli a Porta a Porta
Vespa e Toninelli a Porta a Porta
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15 Settembre 2018 - 09.08


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La domanda è una e una sola: ma cosa avrai da ridere visto che c’è stata una strage. E ancora: ma cosa avrai da ridere insieme a Vespa davanti all’ennesimo plastico di Porta a Porta, ossia la trasmissione che una volta – quando qualcuno pensava ancora che foste seri – avevate dipinto come uno dei mali da cui liberare il paese.
Ma soprattutto: basta con questa squallida propaganda sulla strage di Genova sulla quale vi siete tuffati come avvoltoi non per il bene dei genovesi ma per speculare e cercare di contendervi un po’ di consenso con Salvini, quello che si fa i selfie ai funerali mentre le truppe del Grande Fratello organizzavano la claque da sottolineare ai giornali (come chiedeva Casalino…)
Ora che fa Toninelli? «Soffro ogni giorno per Genova e per i genovesi. Dal 14 agosto lavoro incessantemente per ridare dignità ad entrambi».
Poi l’attacco alla stampa, anche se le reazioni più dure erano apparse sui social: «Chi usa una innocua fotografia con il plastico di Vespa per cercare di far credere il contrario, è solo un burattino al soldo di chi finanzia certa stampa. Proprio coloro, i finanziatori, i cui nomi, per un preciso obbligo di legge che introdurremo, dovranno essere indicati in bella vista sulle testate. Così sarà ancora più chiaro perché pubblicano scemenze e non i nomi e i volti di chi si è arricchito cannibalizzando la cosa pubblica».

Facile fare demagogia sulla stampa. Tuttavia, tanto per parlare di Globalist, non esistono finanziatori, soldi pubblici, padrini o padroni ma esistono solo giornalisti che fanno il proprio lavoro e dicono liberamente quello che pensano senza chiedere il permesso al Pd, a Berlusconi, a Salvini o a Rocco Casalino, Casaleggio e Beppe Grillo.
Per cui, dal nostro punto di vista, i burattini non possiamo essere noi. E quindi liberamente possiamo dire che la foto di Toninelli è stata un’indecenza e una vergogna. Uno dei tanti mezzucci per speculare politicamente sui morti di Genova.


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