I 58 migranti dell'Aquarius a Malta. Poi in altri paesi Ue. Scontro Salvini-Macron
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I 58 migranti dell'Aquarius a Malta. Poi in altri paesi Ue. Scontro Salvini-Macron

Francia, Spagna, Portogallo e Germania accoglieranno le persone a bordo della nave. Ma non l'Italia. Il ministro dell'Interno contro il presidente francese: "ha blindato le frontiere e ha respinto più di 50mila immigrati"

La nave Aquarius
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26 Settembre 2018 - 09.53


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Il tema dei migranti continua ad essere terreno dis contro politico tra l’Italia e la Francia. Dopo la soluzione diplomatica per metter fine all’odissea della nave Aquarius bloccata da giorni nel mediterraneo con 58 migranti a bordo, di cui 16 minorenni, Matteo Salvini è tornato di nuovo all’attacco del presidente francese Emmanuel Macron.
“Non accettiamo lezioni di diritto e di umanità – ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno – da parte del signor Macron. Negli ultimi mesi ha blindato le frontiere con l’Italia e ha respinto più di 50mila immigrati, soprattutto donne e bambini”.
Salvini ha replicato così alle parole del presidente francese che ieri aveva detto: “C’è una crisi politica tra l’Italia e il resto dell’Europa. L’Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino”.
Finisce intanto l’odissea dell’Aquarius. I 58 migranti, tra cui 16 minori e uno non accompagnato, prevalentemente famiglie che vengono da Siria, Libia e Palestina, verranno sbarcati in acque internazionali per evitare che l’Aquarius venga bloccata per il nodo legato alla revoca della bandiera panamense, trasferiti a Malta su mezzi messi a disposizione da La Valletta e ripartiti in quattro Paesi Ue: la Francia si è impegnata ad accoglierne 18, Germania e Spagna rispettivamente 15, il Portogallo 10.
“Malta e Francia – ha detto il premier maltese Joseph Muscat – ancora una volta si fanno avanti per risolvere l’impasse dei migranti. Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un approccio il più multilaterale possibile”. “Come ogni volta – ha aggiunto il ministro dell’Interno francese Gerard Collomb – facciamo il nostro dovere.
In mattinata, la collega responsabile per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, aveva auspicato di giungere ad una “soluzione europea” entro oggi. Intervistata da Sud radio, ha anche lanciato un nuovo siluro contro la decisione dell’Italia di chiudere i suoi porti ai migranti in fuga. “L’Europa – ha avvertito nel messaggio rivolto a Roma – è dieci volte più solidale di quanto non lo fosse in precedenza, ed è il motivo per cui ripetiamo all’Italia che l’idea di chiudere i propri porti a delle persone in pericolo è contrario al diritto, è contrario all’umanità. Ciò che deploriamo – ha poi concluso riferendosi all’Ungheria di Viktor Orban e ai Paesi di Visegrad che hanno risposto picche al principio di ripartizione dei richiedenti asilo – è che alcuni Paesi europei si siano tirati fuori da questa solidarietà europea che è indispensabile”.
Una volta trasbordati i 58 migranti, l’Aquarius tornerà a Marsiglia, sede giuridica di Sos Méditerranée, per risolvere il complesso grattacapo amministrativo seguito alla decisione di Panama di revocarle la bandiera. Ieri l’Ong è tornata ad accusare il ministro dell’Interno Salvini di aver esercitato pressioni sullo Stato centramericano per indurlo a prendere una simile decisione, ma il Viminale ha smentito.

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