“Non credo si possa dire che l’Europa sia stata troppo severa con l’Italia. Né sono convinto che la Commissione veda di buon occhio un indebolimento dell’Italia”. Il senatore a vita Mario Monti lo ha spiegato in una intervista al Corriere della sera, dopo il suo voto favorevole in aula a palazzo Madama sulle comunicazioni del ministro dell’Economia proposito della bocciatura della legge di bilancio da parte della Commissione europea.
L’ex presidente del Consiglio è convinto che “aver votato a favore della posizione espressa da Tria in Parlamento sia il modo di avere un atteggiamento senza accondiscendenza, ma di esigente disponibilità ad assecondare un ripensamento. Vede, credo che le forze che sostengono questo governo non avessero mai avuto veri momenti di confronto con la realtà oggettiva, con la realtà internazionale. Vivevano nell’equivalente politico di una bolla speculativa. Ora mi pare che l’impatto con la Commissione europea sia stata la prima vera occasione di scoperta della realtà, per politici che avevano in testa solo una propria versione di essa tutta costruita per demonizzare il passato”.
“Credo – ha sostenuto Monti – che stiamo arrivando allo ‘Tsipras moment’, ma il ‘Salvini-Di Maio moment’ è più diluito nel tempo.
Tsipras cambiò idea in pochi giorni, perché capiva che i greci non volevano uscire dall’euro. In Italia invece Di Maio e Salvini, specialmente il secondo, hanno cercato di eccitare gli animi in chiave antieuropea praticamente dal primo giorno, fino alla settimana scorsa. Ora stiamo arrivando al momento in cui si capisce che la realtà è diversa da come la si immaginava. E che bisogna tenerne conto”.