A salvataggio per la Diciotti compiuto, Salvini ci ripensa sulla Tav. Anche se lui dice che c’è sempre stato nel contratto di governo che il progetto poteva essere ridimensionato. Toni molto più accondiscendenti di qualche settimana fa, quando il Sì alla Tav era scontato ed è stato un terreno di scontro con il sempre fedele Toninelli, che invece premeva perché si mantenesse almeno una delle promesse elettorali dei cinque stelle.
“Io lavoro per un paese che va avanti” spiega Salvini, “ci sono anche altre sensibilità al governo. Quindi se si può tagliare su costi spropositati è giusto ragionarci”. Insomma, la Tav si fa, ma la paghiamo meno. Una ‘mini-Tav’, come proposto dai cinque stelle sempre qualche settimana fa, quando si sono accorti che la Lega ‘No’ non lo avrebbe detto mai.
E come fare a pagare di meno? “Tagliando un miliardo di opere che potevano essere evitate, per esempio investendo sulla metropolitana di Torino, ed è chiaro che stiamo andando verso questo percorso” dice Salvini.
Argomenti: matteo salvini movimento 5 stelle