Dopo la Diciotti, La deriva di quello che resta del M5s continua verso l’estrema destra con l’approvazione della legittima difesa, anzi – come hanno detto i magistrati – del ‘legittimo omicidio’: una norma da far west, visto che in Italia (bisogna riferirlo) la legittima difesa già esiste, nel 90% dei casi viene riconosciuta e i casi di ‘eccesso’ di legittima difesa con la condanna del responsabile sono davvero pochi.
Come nel caso dell’uomo che ha sparato ad un ladro mentre questi era inginocchiato, aveva le mani sulla nuca ed era stato immobilizzato dal una una seconda persona.
In realtà la scelta della Lega è molto trumpiana: un incentivo ad aumentare la vendita di armi da tenere in casa, con molte grazie della lobby della armi.
Andrea Mazziotti di +Europa ha twittato uno studio americano sulla Florida (la cui legge è simile a quella che si vuole introdurre in Italia) e la legittima difesa: “l’introduzione della legittima difesa che la Lega sta scopiazzando ha portato al 21,7% di morti innocenti in più. Salvini ci pensi prima di assumersi la responsabilità di questi morti”.
Il capogruppo Pd in Commissione Giustizia, Alfredo Bazoli, ha poi commentato: “Il tema della sicurezza è molto importante e molto serio e come tale andrebbe tenuto al riparo dalle dispute di natura politica e dalla torsione da campagna elettorale. È quello, invece, che purtroppo stiamo verificando, con la legge sulla legittima difesa”.
“Continuiamo – ha aggiunto – a sentire argomenti che non reggono a un minimo vaglio di verifica dei fatti. Tutti, gli avvocati, i magistrati, gli accademici che abbiamo sentito in Commissione ci hanno detto che la norma esistente sulla legittima difesa funziona perfettamente. Si ritiene che non siano più di quattro o cinque all’anno i casi di persone che vanno a giudizio, tutti vengono archiviati. Vengono cioè tutte considerate reazioni legittime. Quattro o cinque casi all’anno su un milione 300 mila procedimenti penali pendenti. La maggioranza sta ingannando gli italiani, dicendo che con questa riforma voi aumenta la sicurezza. Si fa passare l’idea che non ci sarà più nessuna inchiesta a carico di persone che reagiscono ma è una grande balla, perché in realtà n qualunque fatto di violenza si aprirà un procedimento. Infine, i reati predatori, quelli di cui stiamo discutendo, sono da molti anni in calo molto rilevante. I dati Istati dicono che le rapine in abitazione erano 3.600 nel 2013, nel 2017 sono state 2.300: da 3.600 a 2.300. I furti in abitazione sono arrivati a essere 255.000 nel 2014, nel 2017 sono scesi sotto i 200 mila”.
“Ciò perché l’unico modo per combattere la criminalità predatoria non è fare queste norme manifesto che ingannano gli italiani, ma è la prevenzione, la sicurezza sul territorio, l’organizzazione delle forze di polizia”, conclude.
Argomenti: matteo salvini