Il rapporto della Lega con la città di Roma è sempre stato complesso: quei “Roma ladrona” gridati dai leghisti della prima ora (quelli con i caschi da vichingo, per intenderci) risuonano ancora seppure l’opera di bonifica di Matteo Salvini, che è riuscito a farsi votare a Napoli dopo i cori da stadio, abbia fatto la sua magia.
Ma più che magia, a Roma la Lega appare come un trucco da prestigiatore, di quelli fin troppo facili da scoprire. È quanto racconta Paolo Ferrara, ex capogruppo M5s della Capitale, che sul suo profilo Facebook scrive: “Oggi vi spiego il bluff della Lega nella Capitale. Il modo è sempre quello che abbiamo visto in questi anni e riguarda l’abbandono della nave che affonda. Chi rappresenta la Lega in Campidoglio? Un certo Politi militante di Fratelli d’Italia entrato in Consiglio comunale con il consenso di Giorgia Meloni. Passato da alcuni mesi alla Lega ha costituito in Campidoglio il gruppo di Salvini. In tutti i Municipi troviamo la stessa storia con quelli che piangono Berlusconi e si consolano tra le braccia di Salvini”.
“Dietro i pochi banchetti territoriali dove sventolano le bandiere verdi di quelli che urlavano Roma ladrona si vedono sorridere le facce di quelli che cantavano fino a poco fa Forza Italia – prosegue Ferrara – . Dunque a che serve lottare per il consenso quando basta abbandonare una barca per salire a bordo dell’altra? E come li vogliamo chiamare? Voltagabbana, traditori del popolo, opportunisti, trasformisti, quelli che fanno il salto della quaglia o semplicemente ipocriti. Questa è la Lega a Roma”, conclude.
A Roma tra Lega e M5s volano gli stracci: Salvini raccoglie i traditori
L'ex capogruppo M5s nella Capitale Paolo Ferrara: "nei banchi della Lega ci sono quelli che prima stavano con Berlusconi"
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10 Aprile 2019 - 16.25
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