Il candidato leghista a sindaco di Firenze diserta le celebrazioni del 25 aprile
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Il candidato leghista a sindaco di Firenze diserta le celebrazioni del 25 aprile

Bocci imita il suo capo che strizza l'occhio ai fascisti di Casapound. Indignazione in città.

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17 Aprile 2019 - 12.36


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Firenze non è una città qualunque se si parla di Resistenza e quindi 25 aprile. Per questo un candidato sindaco che con orgoglio annuncia che non parteciperà alle celebrazioni fa scalpore. “Il 25 aprile organizzo un’iniziativa con il mondo degli esclusi e dei deboli. Non per nulla ma purtroppo quella data è diventata un appuntamento ideologico e io all’ideologia preferisco la vita vera”. 
Annuncia così Ubaldo Bocci, candidato sindaco del centrodestra (leghista) a Firenze, in un’intervista all’edizione fiorentina della “Repubblica”, che per la ricorrenza della Festa della Liberazione non parteciperà nè al corteo nè alla cerimonia in Palazzo Vecchio con le associazioni dei partigiani e antifasciste.
La città è indignata, ma dopo che Salvini che strizza l’occhio ai fascisti di Casapound lo ha annunciato a tutta la nazione era ovvio che i suoi discepoli lo seguissero.
La critica del Pd
In perfetto stile salviniano, il candidato sindaco del centrodestra per Firenze, Ubaldo Bocci, annuncia che non parteciperà alle celebrazioni per la Liberazione, da lui definite ideologiche. A noi pare inaccettabile disconoscere un momento così fondamentale della nostra storia ed è davvero pretestuoso l’argomento di voler passare con i deboli proprio quella data, come a metterli in contrapposizione con la celebrazione della libertà”. Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano e eurodeputata, dopo l’annuncio del candidato sindaco del centrodestra per Firenze, Ubaldo Bocci, di non partecipare alle celebrazioni della Liberazione.
“Noi, invece, saremo come sempre a celebrare la Resistenza, per chi ha dato la vita per la nostra libertà e anche per ricordare l’impegno del partigiano Silvano Sarti, in questo primo 25 aprile senza di lui. Tutto questo, caro Bocci, non significa certo che non siamo dalla parte dei deboli, ma che semplicemente non utilizziamo gli indifesi una volta l’anno per fare propaganda”, conclude Bonafè.

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Fiom indignata

La Fiom contesta con decisione: “Siamo indignati”, dicono dalla segreteria fiorentina dei metalmeccanici. “La festa della Liberazione dal nazifascismo afferma il valore supremo della libertà e della democrazia sulla barbarie del totalitarismo e della dittatura fascista. Libertà e democrazia riconquistate col sacrificio ed il sangue dei partigiani, che scelsero di mettere in gioco le loro vite per un’Italia più giusta”.
Così, aggiungono, “se oggi è possibile avere un confronto per permettere ai cittadini fiorentini di scegliere il loro sindaco e’ grazie alle migliaia di donne e uomini che scelsero la via dei monti. A Firenze non serve tornare al podestà. Noi, come Fiom Cgil, festeggeremo il 25 aprile come sempre, in piazza Poggi, al pranzo antifascista, nel ricordo del compagno Pillo”, Silvano Sarti.

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