Quanto è onesta intellettualmente la destra italiana. Tutti a dire che il fascismo non c’è più, che il fascismo è finito, che il fascismo è il passato.
Poi fanno a gara a chi candida qualcuno che faccia di cognome Mussolini, difendono tutte le manifestazioni fasciste e, soprattutto, il 25 aprile, giorno di festa nazionale nella quale si ricorda la Liberazione dell’Italia dal fascismo e dall’occupazione nazista parlano d’altro (quando non accusato i liberatori) cercando di nascondere che traditori della Patria furono Mussolini e i gerarchi che consegnarono l’Italia alle truppe di Hitler e diedero vita a quella repubblica fantoccio di Salò capace solo di uccidere innocenti e i cui crimini sono parte della vergogna fascista che nessuno potrà mai cancellare.
Così il 25 aprile Giorgia Meloni, che pure è stata ministra di Berlusconi e ha giurato sulla Costituzione, si è messa a inseguire Salvini e a parlare di immigrati. Ovviamente per cavalcare la xenofobia e fare concorrenza – al ribasso – a Salvini.
Una parola sul fascismo, sulla democrazia, sulla libertà ritrovata dopo la tirannia?
No. Non sono fascisti, dicono. Ma non ci credono nemmeno loro.
Piacenza: Poliziotto massacrato da immigrato con precedenti e in Italia grazie a un permesso di soggiorno per motivi umanitari. FdI andrà in Europa a chiedere che gli stranieri che delinquono in Italia vengano RIMPATRIATI e scontino la pena nel loro paese. https://t.co/Dr7pgn1BsP pic.twitter.com/DMkEh8MoED
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 25 aprile 2019
Argomenti: giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi