Prima Salvini che, per non farsi mancare nulla, si è messa una maglietta con la scritta Tivoli e l’aquila che è il simbolo della città.
Domani nella città in provincia di Roma arrivano i vertici nazionali e regionali di CasaPound per un incontro in sostegno di Marco Rodorigo (detto Pennella) che è portavoce di CasaPound-Tivoli e che è stato inserito direttamente nella lista della Lega a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Tropiano, nuovo referente cittadino del Carroccio, con un passato politico in Forza Italia.
Tropiano è sostenuto dalla Lega (e in lista il portavoce di CasaPound) e da altre 4 liste civiche confezionate ad hoc. Più una lista che si richiama direttamente all’estrema destra, ossia Fiamma Tricolore.
Il caso Tivoli, insomma, è emblematico di quanto Capitan Nutella stia puntando in maniera spregiudicata e cronicamente calcolatrice tutte le sue energie per diventare il referente assoluto di una destra estrema, xenofoba e nazionalista capace di tenere al suo interno anche le componenti che si richiamano al fascismo.
Storia non nuova. Basti pensare al caso di Luca Traini, lo sparatore di Macerata, che aveva Mein Kampf a casa, tatuaggi che si richiamavano al nazismo e al fascismo e che era stato candidato della Lega alle elezioni locali nelle Marche ed era un frequentatore delle iniziative di Salvini.
Ma ora c’è un passo in più. Tivoli sembra una sorta di ‘laboratorio’ con il capo locale di CasaPound che sceglie direttamente di entrare nella lista della Lega e la Fiamma Tricolore a tenere alto il simbolo classico della destra nostalgica alla quale Salvini sta dando tanto, come dimostrano le sue iniziative fatte di proposito per sminuire e denigrare il valore della Resistenza e della Liberazione.
Sullo sfondo l’ipocrisia del M5s: denuncia la virata all’estrema destra di Salvini, la sua alleanza con partiti che disonorano la memoria dell’Olocausto ma lo lascia al Viminale e a dettare la linea del governo. Oggi Tivoli, domani l’Italia. Altro che il contratto.
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