E meno male che non si dichiarava fascista: Caio Giulio Cesare Mussolini è stato accolto a Pescara da due militanti fascisti con in regalo due magliette (nere, ovviamente) con le scritte ‘Vota Mussolini’ e ‘Is Back’.
Ora, al di là del palese errore grammaticale in inglese (He’s Back, al massimo), ma non si era detto prima gli italiani? D’altronde, il suo stesso nonno aveva vietato l’uso della lingua della ‘Perfida Albione’, italianizzando tutto e dando vita a neologismi tragicamente divertenti. Questo e altri sono i commenti che hanno accompagnato il tweet con cui C. G. C. Mussolini ha mostrato sui social il regalo: “A Francesco Merlo non sono piaciute le magliette che mi hanno regalato i ragazzi di Pescara: quanto è triste la sinistra radical chic”.
“Capisco serva intelligenza e sensibilità, ma dire “è tornato” di uno che ha il cognome di un assassino della peggior specie non è una bella cosa. Sono ottimista, dài che ci arrivi se ci ragioni” scrive qualcuno, e qualcun altro aggiunge: “Certo che almeno scrivere in italiano… siate fascisti fino in fondo”.
Capisco serva intelligenza e sensibilità, ma dire “è tornato” di uno che ha il cognome di un assassino della peggior specie non è una bella cosa. Sono ottimista, dài che ci arrivi se ci ragioni.
— il Ciospo (@IlCiospo) 21 maggio 2019
Più triste quel grosso…ragazzo con la scritta ( sbagliata) nella lingua della perfida Albione, un analfabeta poliglotta.
— Cristina (@freecookies_) 21 maggio 2019
Suo bis nonno o qualunque parentela avesse con lei proibiva le scritte inglesi, e le traduce in ridicole parole italiane. È stato fortunato a nascere in una democrazia quindi per piacere eviti di infettarla
— Lukelby69 (@lukelby69) 21 maggio 2019
Quanto triste dev’essere rimestare il passato in cambio di un paio di voti…
La maglietta è anche rovescia— Il Barp (@M_windu_) 21 maggio 2019