La violenta lite di Boris Johnson con la fidanzata imbarazza i Conservatori: a rischio la leadership
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La violenta lite di Boris Johnson con la fidanzata imbarazza i Conservatori: a rischio la leadership

Per Jeremy Hunt, rivale di Johnson nella corsa finale alla leadership del Partito conservatore, l'ex ministro degli Esteri non "merita" di guidare il Paese.

Boris Johnson
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23 Giugno 2019 - 14.19


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Rischia di costare cara a Boris Johnson la lite domestica con la fidanzata Carrie Symonds, finita su tutti i media britannici dopo l’intervento della polizia richiesto dai vicini. Per Jeremy Hunt, rivale di Johnson nella corsa finale alla leadership del Partito conservatore, l’ex ministro degli Esteri non “merita” di guidare il Paese, a meno che non intenda rispondere alle domande sul suo “carattere”. Per Hunt, attuale capo del Foreign Office, la turbolenta vita privata di Johnson rappresenta un rischio per la sicurezza, che potrebbe esporlo al ricatto da parte di potenze straniere.
L’attacco di Hunt, lanciato ieri sera, non è rimasto isolato. Stamani, a lanciarsi contro Johnson è un altro ministro dell’attuale governo di Theresa May, il responsabile del Commercio internazionale Liam Fox, che parlando alla Bbc gli ha chiesto di fare chiarezza sulla lite con la Symonds. Per Fox, che nella corsa alla leadership dei Tories è un sostenitore di Hunt, Johnson dovrebbe spiegare quanto è accaduto, in modo da sgomberare il campo da “queste distrazioni” e tornare a discutere ciò che i due candidati intendono fare in veste di primo ministro.
Un altro attacco è giunto anche da un altro ex ministro degli Esteri, Malcolm Rifkind, che ha chiesto a Johnson di fare chiarezza per non dare l’impressione di nascondere qualcosa. “Se ti candidi a diventare primo ministro e la polizia viene chiamata a casa tua, giusto o meno che sia, non ti limiti a dire ‘no comment’. Questo lascia intendere che ci sia qulcosa che non vuoi rivelare”, ha detto Rifkind ai microfoni della Bbc. Per il momento, Johnson non intende dare risposte. Ieri, a Birmingham, nel primo dei 16 appuntamenti previsti con la base del Partito conservatore, il favorito alla successione di Theresa May si è più volte rifiutato di commentare l’incidente della notte prima. “Alla gente non interessa, credo che vogliano sentire quali sono i miei progetti per il Paese e il partito”, ha replicato al giornalista che moderava il dibattito.
La stampa di destra sembra divisa sulla questione. Se il Times di Rupert Murdoch sembra molto critico con Johnson, dando voce ai suoi critici e sostenendo la tesi del “rischio per la sicurezza” nazionale, il Telegraph, quotidiano del quale Johnson è uno degli editorialisti di punta, appare schierato al fianco di ‘BoJo’. A chiamare la polizia, a registrare la lite tra Johnson e la fidanzata e a fare la soffiata al Guardian, che per primo ha pubblicato la notizia, è stato un vicino “di sinistra” della Symonds. Si tratta di tale Tom Penn, 29enne commediografo e attivista pro Ue, scrive il Telegraph, la cui moglie in passato avrebbe insultato Johnson in strada davanti a testimoni.
Comunque sia, la pubblicazione sulla stampa dei dettagli della lite, con la Symonds che urlava “toglimi le mani di dosso” e “vattene da casa mia”, e la rievocazione di tutti gli scandali e le gaffe che ne hanno accompagnato la carriera, non ha fatto bene a Johnson. Un sondaggio effettuato da Survation dopo l’incidente e pubblicato dal Mail on Sunday indica che il consenso per l’ex ministro degli Esteri e sindaco di Londra è calato notevolmente. Il vantaggio di 8 punti che aveva su Hunt si è trasformato in uno svantaggio di 3 punti. Limitando il sondaggio ai soli elettori conservatori, Johnson ha invece visto ridurre il suo vantaggio su Hunt dal 27% all’11%.

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