Russiagate, Salvini: "non mi sento tradito da Conte e Di Maio"
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Russiagate, Salvini: "non mi sento tradito da Conte e Di Maio"

Su Savoini il Ministro cambia ancora versione: "lo conosco da 25 anni, ma non ho idea di chi inviti a cena. Non è un mio collaboratore"

Di Maio, Salvini e Conte
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17 Luglio 2019 - 15.49


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Non si sente “pugnalato” da Conte o da Di Maio sul caso Russiagate Matteo Salvini. Lo dice lui stesso, in occasione della sua visita al gattile del Verano di Roma, sostenendo – e cambiando versione per l’ennesima volta – che “Gianluca Savoini lo conosco come persona corretta da 25 anni, ho detto che non avevo organizzato io alcune iniziative. Se mi chiedete chi invita a cena chi, non ve lo so dire: non mi occupo di cene. Abbiamo lavorato insieme, abbiamo fatto anche i giornalisti insieme. Adesso non è un mio collaboratore. Se c’è un reato io sono il più cattivo con i miei collaboratori, non mi interessano gli audio rubati: se c’è un reato sono intransigente, se ci sono chiacchere no…”.
“C’è un’inchiesta? Perfetto – ha proseguito – vada avanti l’inchiesta: vi rendo noto che lo stesso pubblico ministero ha detto che ascoltare Salvini non ha nessuna rilevanza. Le opportunità politiche” riferite al suo ruolo di governo “le valuto io”.
“La politica estera per quanto riguarda il Ministero dell’Interno la faccio io, poi c’è un ministro degli Esteri che fortunatamente fa la politica estera”, ha concluso Salvini.

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