“Sono spaventato da Salvini. Dai suoi modi, dai suoi toni, da come irride le istituzioni. È vero, abbiamo cambiato idea sui 5 Stelle, ma di fronte a emergenze vere bisogna reagire con forza, il bene della Repubblica deve venire prima degli interessi di parte”. Lo sottolinea il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, che in una intervista al “Corriere della Sera” fa il punto sulla crisi di governo e sulla possibilità di un accordo tra Pd e M5s.
Ieri Prodi ha ‘benedetto’ l’alleanza, che ne pensa Marcucci? “Diciamo che sono d’accordo sulla sostanza. Leggo, apprendo e non commento”, si limita a dire il capogruppo Pd che esprime un parere anche sull’avvertimento di Carlo Calenda che ha dichiarato di essere pronto a lasciare il partito se si farà l’accordo con Di Maio. “Non drammatizzo. La politica non si ferma, scompariranno partiti e altri nasceranno. Nel suo caso, sono sbagliati tempi e modi. Oggi è il momento di stare uniti”.
Marcucci assicura che l’ipotesi che Renzi si appresti a fare un suo partito “non c’è mai stata, ma come dicevo, non considero ferma la politica italiana. Dipende da cosa succederà, dagli interpreti della politica, dalla legge elettorale. Vedremo”.
Sul taglio dei parlamentari, che il M5S vorrebbe far approvare il 22 agosto alla Camera, Marcucci spiega che finora il Pd ha votato contro “perché è sbagliato farlo senza modificare i regolamenti di Camera e Senato e senza una nuova legge elettorale”.
“Nessun veto è accettabile. Comunque Renzi non entrerà in nessun modo al governo. La sua proposta è per il Paese non per una poltrona”. C’è un futuro politico per Conte? “Può essere, vedremo. In questa banda di sciagurati al governo gli riconosco un atteggiamento istituzionale sopra il livello medio”. E Fico? “L’ho incontrato in una visita ufficiale. M’ha impressionato molto positivamente”, conclude Marcucci.
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