La denuncia del senatore De Falco: "A Lampedusa situazione insostenibile"
Top

La denuncia del senatore De Falco: "A Lampedusa situazione insostenibile"

Il senatore ex M5s si è recato sull'isola in seguito alle sollecitazioni dei cittadini: "182 persone vivono in condizioni degradanti"

Gregorio De Falco
Gregorio De Falco
Preroll

globalist Modifica articolo

26 Agosto 2019 - 20.18


ATF

Il senatore del gruppo misto (ex M5s) Gregorio De Falco ha visitato l’hotspot di Lampedusa in seguito, ha dichiarato, alle sollecitazioni dei cittadini lampedusani, preoccupati dalla tensione causata dall’inspiegabile protrarsi della permanenza di decine di giovani tunisini all’interno di Contrada Imbriacola, situazione denunciata più volte anche dal sindaco Salvatore Martello. 
“La situazione dentro e fuori il centro è assolutamente insostenibile” ha dichiarato De Falco: “all’interno 182 persone (tra cui 7 donne e 21 minori) sono costrette da giorni e giorni a vivere in condizioni degradanti, in spazi destinati ad un massimo di 96 persone. Alcune di loro sono giunte sull’isola il 10 agosto scorso. L’ente gestore non è in grado di far fronte ai bisogni primari di questi individui: non ci sono i kit completi per l’igiene per tutti i presenti, i telefoni pubblici non funzionano. I pasti vengono consumati all’aperto perché mancano zone destinate alla mensa e alla socialità, mentre cani randagi e malati si aggirano all’interno del centro. I tunisini vivono una situazione di forte ansia perché perfettamente consapevoli del rischio di essere rimpatriati e ciò provoca nervosismo e tensione che aumentano col prolungarsi della loro permanenza sull’isola”.
“Non si può chiedere a quest’isola che vive di turismo – spiega il senatore – di farsi carico proprio in questo periodo di errori e responsabilità che sono esclusivamente da addebitarsi al nostro governo che ha letteralmente abbandonato Lampedusa e cancellato i suoi bisogni dall’agenda politica. Chiedo al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno di provvedere immediatamente con qualsiasi mezzo al trasferimento di tutti i migranti ristretti all’interno dell’hotspot in una situazione degradante”.

Leggi anche:  Rilanciare la cooperazione internazionale si deve, si può
Native

Articoli correlati