Chi digiti le normali keyword associate al tema riceve in cambio una valanga di contenuti antiscientifici e complottisti. A dirlo è una ricerca pubblicata su Frontiers in Communication, che invita invita scienziati e divulgatori a darsi da fare con comunicazioni più autorevoli e scientificamente corrette.
Un sociologo della RWTH University di Aquisgrana (Germania), Joachim Allgaier, ha selezionato dieci parole chiave inglesi inerenti al clima. In italiano potremmo tradurle così: clima, cambiamenticlimatici, ingegneria climatica, manipolazione climatica, modificazione climatica, scienze del clima, global warming, geoingegneria, scie chimiche, pirateria climatica. Queste due ultime vengono spesso utilizzate come tag da chi sostiene le teorie complottistiche scagliandosi contro la comune opinione radicata nella comunità scientifica. Allgaier ha voluto inserirle nella ricerca come termine di controllo, cercando di comprendere se portassero a risultati diversi rispetto alle altre.
Allgaier ha poi analizzato circa 200 video utilizzando Tor, il browser più forte in termini di anonimato e privacy, che nasconde l’indirizzo IP del computer e fa sì che ogni ricerca sia trattata come afferente a utenti ogni volta diversi. Ciò gli ha consentito di evitare che la cronologia influenzasse i risultati. Solo 89 dei video analizzato erano a supporto della realtà scientifica sui cambiamenti climatici dovuti a cause antropogeniche. La maggior parte, invece, si concentrava su teorie negazioniste o complottiste, basate su presunti esperimenti di ingegneria climatica a danno dell’umanità. Allgaier ha anche notato come chiavi di ricerca specifiche – scie chimiche, pirateria climatica, manipolazione climatica – hackerassero termini scientifici – clima, cambiamenti climatici – con l’obiettivo di emergere tra i primi contenuti e veicolare contenuti complottisti.