Intanto di dimissioni non ne parla più, sebbene prima del voto su Rousseau era stato chiarissimo al riguardo. Ma Giangluigi Paragone il voto a questo governo non lo darà, è deciso. O meglio, è troppo tardi per tornare indietro e in fondo l’importante è che rimanga ben saldo alla poltrona che aveva giurato di lasciare in caso di benedizione della piattaforma M5s all’unione M5s-Pd.
Ma Paragone si ritiene ‘populista vero’: “quello è il mio popolo, rispetto il giudizio di chi ha votato sulla piattaforma Rousseau. Ma resto della mia idea, il mio sarà un no politico. Il mio sì non c’è, vedrò come fare per essere coerente con quello che penso e con quello che la base del M5s ha deciso”.
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